La storia d’amore tra il Milan e Seedorf è stata una discesa libera con il passare delle settimane. Giunto in uno spogliatoio logoro e confuso, l’olandese ha cercato di cambiare tutto e subito, lasciandosi anche andare a dichiarazioni, poi smentite, che hanno sin da subito compromesso il rapporto. Tra interviste non concordate e formazioni imposte dall’alto, è stato chiaro fin da subito a tutti che il matrimonio tra Seedorf e il Milan non sarebbe durato a lungo, nonostante siano anche arrivati buoni risultati dopo un inizio zoppicante. L’inesperienza dell’allenatore ha poi fatto il resto, convincendo il patron Silvio che per ripartire il prossimo anno serva una guida tecnica più frizzante e al contempo più esperta di Seedorf.
Ieri si è consumato il penultimo atto di un dramma già scritto: il Milan comincia malissimo contro l’Atalanta e pur finendo la prima frazione di gioco in netto miglioramento, non ha entusiasmato i propri tifosi, nemmeno l’ad Galliani che non si è spiegato il perché della scelta di schierare Honda (tra l’altro voluto fortemente dallo stesso amministratore delegato) al posto di Taarabt sulla trequarti. In tribuna Galliani è affiancato dal figlio della sua attuale compagna, che chiede al dirigente rossonero come mai il fantasista marocchino sia in panchina: “Perché è matto”, replica Galliani. Nella ripresa l’ad sarà in parte accontentato, poiché Honda rimarrà negli spogliatoi per far posto ad El Shaarawy, entrato prima di Taarabt. Alla fine quel che resta è una gran confusione, un qualcosa che al Milan deve essere merce molto rara.













