
ROME, ITALY - MAY 03: Ultras Napoli chief Gennaro De Tommaso (top left) is seen during the TIM Cup final match between ACF Fiorentina and SSC Napoli at Olimpico Stadium on May 3, 2014 in Rome, Italy. (Photo by Getty Images/Getty Images)
[blogo-video id=”474298″ title=”Finale di Coppa Italia, arrestato “Genny la Carogna†e altri 4 ultras del Napoli” content=”” provider=”youtube” image_url=”https://media.calcioblog.it/1/181/hqdefault-jpg-44.png” thumb_maxres=”0″ url=”http://www.youtube.com/watch?v=b37FPLhjFk4″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNDc0Mjk4JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSB3aWR0aD0iNjIwIiBoZWlnaHQ9IjM1MCIgc3JjPSJodHRwOi8vd3d3LnlvdXR1YmUuY29tL2VtYmVkL2IzN0ZQTGhqRms0P2ZlYXR1cmU9b2VtYmVkIiBmcmFtZWJvcmRlcj0iMCIgYWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNDc0Mjk4e3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X180NzQyOTggLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X180NzQyOTggaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]
Genny ‘a Carogna è di nuovo nei guai. Il capo ultrà del Napoli che fermò la finale di Coppa Italia 2014 tra gli azzurri e la Fiorentina in mondo visione, facendo fare una figuraccia al calcio italiano ma anche alle istituzioni nazionali in genere, è riuscito a sfuggire all’arresto nell’ambito di un’inchiesta sul traffico internazionale di droga. Gennaro De Tommaso, questo il vero nome del capo tifosi dei partenopei, risulta essere tra le sei persone destinatarie del provvedimento di arresto, ma al momento è latitante.
Irreperibile anche il cugino omonimo di Genny ‘a Carogna, come riporta ‘Il Fatto Quotidiano’, mentre i due zii paterni sarebbero stati tratti in arresto. L’inchiesta è stata condotta dal pm di Napoli Michele Del Prete con la collaborazione dei carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna. I fatti contestati risalirebbero agli anni 2010-2011: inizialmente la Procura aveva richiesto 60 misure cautelari, ma il Gip ne ha confermate solo sei, tra cui quelle di Genny ‘a Carogna.