Festa al Marassi per il primo confronto in assoluto tra Italia e Albania. Per questa partita sono stati venduti 26mila biglietti sui 36mila disponibili, ma a riempire gli spalti non sono stati i tifosi della nazionale italiana. Le gradinate erano infatti totalmente colorate dal rosso della bandiera albanese che tanti immigrati hanno portato allo stadio per sostenere la propria nazionale.

La seconda sorpresa è arrivata nel momento dell’esecuzione degli inni poiché i tifosi albanesi, dopo aver cantato il proprio, hanno anche omaggiato quello italiano cantandolo con altrettanto entusiasmo. Erano tanti evidentemente gli immigrati di seconde generazioni che si sentono legati ad entrambi i Paesi, quello d’origine e quello di nascita. Festa a tutti gli effetti, con l’unica eccezione per qualche insulto rivolto ai serbi (in perfetto italiano) da ricollegare naturalmente agli incidenti e alle violenze avvenute durante Serbia-Albania dello scorso 15 ottobre.

La partita di questa sera non ha riservato grande spettacolo. L’Italia, quasi totalmente composta da giocatori normalmente fuori dal giro della nazionale, ha faticato parecchio a trovare le giuste distanze ed il ritmo di gioco. Troppo poco un giorno e mezzo per preparare questa partita coinvolgendo giocatori che non si conoscono tra loro, oltretutto non abituati a gestire il peso della maglia azzurra.

Situazione ben diversa per quanto riguarda l’Albania che ha giustamente giocato con la sua formazione migliore, la stessa che venerdì scorso ha strappato un pareggio per 1-1 in trasferta contro la Francia. Nell’11 scelto da De Biasi c’erano anche quattro volti conosciuti al calcio italiano come i laziali Berisha e Cana, l’empolese Hysaj ed il pescarese Memushaj.

Formazione generosa e ben organizzata quella albanese, ma altrettanto priva di individualità tecniche rilevanti. I primi 10 minuti di gioco sono stati dunque all’insegna della noia, con il pallone gestito al piccolo trotto dall’Albania contro un’Italia disorientata. Intorno al 12esimo Cerci si è reso protagonista della prima occasione del match, trovando la strada sbarrata sul primo palo da Berisha. Con il passare dei minuti l’Italia ha alzato sempre di più il baricentro, riuscendo a rendersi pericolosa prima con Giovinco e poi con Destro.

Con l’Italia padrona del campo l’Albania ha potuto finalmente applicare il suo gioco fatto di pressing e ripartenze, riuscendo al 37esimo a collezionare due clamorose opportunità nello sviluppo della stessa azione. Dopo aver recuperato palla sfruttando un errore in disimpegno di De Silvestri, Cikalleshi è scappato via alla difesa azzurra ed ha calciato violentemente verso la porta di Sirigu.

Il portiere del PSG non è però riuscito ad intervenire in questa circostanza, venendo comunque salvato dal palo della sua porta e poi successivamente anche da un pizzico di fortuna quando Memushaj ha raccolto la respinta del legno non riuscendo ad inquadrare di pochissimo lo specchio. Gli azzurri hanno immediatamente risposto sugli sviluppi di un calcio d’angolo con una conclusione di Bertolacci, sul quale Berisha si è dimostrato provvidenziale nella respinta sopra la traversa.

Dopo un primo tempo in crescendo la ripresa non ha riservato le stesse emozioni. Tante le interruzioni, dovute alle molte sostituzioni (12 in totale) ma anche alle tre invasioni di campo pacifiche dei tifosi albanesi, scesi sul terreno di gioco per abbracciare e baciare i propri beniamini, riusciti in un caso anche a farsi autografare una bandiera albanese da capitan Cana.

Le occasioni più ghiotte sono comunque capitate all’Albania, pericolosa prima con un tiro di Lenjani e poi su calcio da fermo con Memushaj, sui quali è stato sempre Sirigu a negare il gol. A ravvivare l’attacco azzurro ci ha pensato Stefano Okaka Chuka al suo esordio in nazionale: al 69esimo si è girato benissimo in area di rigore nonostante la marcatura fisica dei difensori avversari, costringendo Berisha ad un grande intervento; all’82esimo ha invece propiziato l’autogol della vittoria con un colpo di testa in anticipo sul primo palo, prima della deviazione decisiva di Salihi nella propria porta.

Buon test per questa Italia sperimentale di Conte, nella quale hanno esordito per la prima volta ben 5 giocatori ed altrettanti sono rientrati nel giro dopo un periodo più o meno lungo di assenza.

Italia-Albania 1-0 | Il Tabellino

ITALIA-ALBANIA 1-0 (primo tempo 0-0)

MARCATORI: Okaka (I) al 37’ s.t.

ITALIA (3-5-2): Sirigu (dal 27’ s.t. Perin); De Silvestri, Bonucci (dal 36’ s.t. Acerbi), Moretti; Cerci (dal 32’ s.t. Gabbiadini), Parolo, Aquilani, Bertolacci (dal 25’ s.t. Bonaventura), Antonelli; Destro (dal 20’ s.t. Matri), Giovinco (dal 20’ s.t. Okaka). (Rossettini, Rugani, Criscito, Poli, Sturaro). All.: Conte.

ALBANIA (5-4-1): Berisha; Hysaj (dal 28’ s.t. Ajeti), Cana, Mavraj, Agolli; Lila (dal 45’ s.t. Rama), Abrashi (dal 25’ s.t. Shala), Kukeli (dal 22’ s.t. Roshi), Memushaj, Lenjani (dal 42’ s.t. Balaj); Cikalleshi (dal 33’ s.t. Cikalleshi). (Shehi, Frasheri, Curri, Bulku, Kapllani, Vila, Vajushi, Karabeci). All.: De Biasi.

ARBITRO: Harkam (Austria).

AMMONITI: Nessuno.

Italia-Albania 1-0 | Foto Amichevole

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ultimo aggiornamento: 19-11-2014


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