A molti il nome di Heine Allemagne non dice nulla, ma per chi ancora non lo sapesse stiamo parlando di colui il quale nel 2000 inventò la bomboletta spray che viene ormai usata in tutto il mondo dagli arbitri di calcio per tracciare distanza delle barriere e punti corretti per i calci di punizione. In Brasile la bomboletta è usata ormai da molti anni, mentre in Europa si è diffusa solo dopo averla vista all’opera durante i Mondiali del 2014. Adoperata anche in Italia, detta bomboletta spray sembra essere ormai imprescindibile, ma oltre ad essere un deterrente contro i furbetti, rappresenta un vero e proprio business.

L’invenzione, infatti, è stata particolarmente redditizia per Heine Allemagne, che dalla propria idea sta traendo importanti profitti, fino a 1000 euro al pezzo. A soli 43 anni, dunque, l’inventore dello spauracchio dei furbetti pallonari, vive letteralmente da milionario e racconta come è arrivato a concepire la bomboletta per gli arbitri:

“Quindici anni fa stavo assistendo a una partita tra Brasile e Argentina, quando il telecronista si lamentò dicendo che le barriere non stavano mai ferme nel punto stabilito. E si chiese se un giorno ciò sarebbe mai potuto accadere”.

A quel punto ad Allemagne venne un’idea che potesse consentire agli arbitri di evitare che coloro i quali si piazzano in barriera, passo dopo passo, riducano sensibilmente la distanza di 9,15 m come da regolamento.

“Ho pensato a un prodotto biodegradabile che lasciasse un segno visibile a terra, almeno per qualche secondo. La schiuma da barba era perfetta per questo”.

Lo spray è stato così introdotto prima in Brasile, poi si è via via diffuso in altri campionati, fino all’uso massivo post Mondiali 2014. La sostanza contenuta dentro la bomboletta somiglia molto ad una schiuma da barba, ma svanisce nel giro di due minuti circa. Una soluzione pratica, in attesa di altre invenzioni, ma soprattutto un’idea remunerativa per il suo inventore, già milionario.

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ultimo aggiornamento: 01-04-2015


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Rassegna stampa 2 aprile 2015: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport