Tutto si può dire di Mario Balotelli, tranne che non sia fonte di ispirazione per le tifoserie d’Oltremanica. Quando vestiva la maglia del Manchester City per l’attaccante italiano il coro più in voga dei tifosi biancocelesti iniziava con “OOOOOO Balotelli, he’s a striker…”. Erano anche tempi in cui SuperMario faceva parlare di sé anche fuori dal campo. Numerose furono le bravate come il tiro al bersaglio con le freccette all’indirizzo dei giocatori della Primavera, le zuffe con i compagni e con lo stesso Mancini, gli incidenti stradali, le casacche messe al rovescio.

Lui rispose in campo indossando una maglietta con la scritta “Why Always Me” dopo un gol, per rispondere alle critiche dei detrattori. I tifosi del City lo amavano, dimostrando una certa attrazione per i ribelli. L’infatuazione degli inglesi verso le teste calde (come Di Canio, Gascoigne, Best, Cantona) che squarciano la regolarità di un modus vivendi attento alle regole in tutti i settori non era la stessa in Italia, un paese più “sregolato”, dove anche i tifosi prediligono osannare il professionista impeccabile ed educato.

Ma è la strafottenza e il distacco verso i tifosi (prima di Inter e poi di Milan) che hanno fregato Balotelli in Italia. Non ama farsi amare, lo ha dimostrato anche in Nazionale dove aveva praticamente tutti contro. E il neo ct della Nazionale Italiana Antonio Conte lo ha già messo da parte, in attesa di un cambio di mentalità che chissà se arriverà. I tifosi del Liverpool, intanto, ammirano la loro squadra vittoriosa contro il Tottenham e applaudono Balotelli intonando il coro “Mario fantastico, Mario magnifico”. Per ora son tutte e rose e fiori. Per ora…

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ultimo aggiornamento: 03-09-2014


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