Il Comune di Milano ha approvato con 27 sì l’ordine del giorno della maggioranza di centrosinistra sull’accoglimento della richiesta di Milan e Inter di dare il via al progetto di un nuovo stadio, ma è stata dettata una condizione: il vecchio Meazza non si deve abbattere perché ha una “estrema rilevanza non solo locale, ma nazionale e internazionale, in quanto percepito come una icona del calcio”.

Il nuovo stadio nascerà accanto al vecchio, mentre il Meazza sarà usato per qualcos’altro. Non si sa ancora bene cosa. Ci sono varie ipotesi tra cui quelle di destinarlo al “calcio femminile, settori giovanili, altri sport e manifestazioni sportive, spettacoli culturali, concerti”.

Il Politecnico, advisor di Milan e Inter, nel suo report, che è servito ai consiglieri comunali per prendere una decisione, ha spiegato che una ristrutturazione di San Siro non consentirebbe di raggiugnere “elevati standard di comfort, di sicurezza e prestazionali oggi richiesti” e per questo il nuovo stadio è considerato “imprescindibile”.

Tuttavia la possibilità di lasciare “una traccia di memoria del Meazza” è stata presa in considerazione anche dal Politecnico, che però ha anche rimarcato che San Siro è un edificio “che non dialoga con la città e il contesto, una grande massa di cemento che costituisce un vero e proprio fuori-scala all’interno del tessuto urbano, un’ architettura di cemento percettivamente e fisicamente dura e impermeabile e funzionalmente passiva, dal forte impatto visivo e acustico e, nel complesso, negativo in un ideale bilancio energetico, non più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico-finanziario”.

Il Comune ha dettato però anche altre condizioni, in particolare Milan e Inter dovranno ridurre le costruzioni che si vogliono collegare al nuovo stadio (case, uffici ed edifici commerciali) e dovranno aumentare la quota di verde pubblico presente nella zona, anche per venire incontro alle esigenze dei residenti.

Il Consiglio ora però chiede alla Giunta di intervenire per quanto riguarda l’aspetto economico. Quello che vorrebbero Milan e Inter, infatti, è di pagare un canone di concessione dell’area solo a partire dal 33esimo anno di vita del nuovo stadio, e sarebbe di 5,3 milioni l’anno per 60 anni. Il Comune, quindi, non incasserebbe nulla per 32 anni e poi si ritroverebbe ad avere un affitto uguale alla metà di quanto incassa oggi, tutto questo mentre i club, con il nuovo stadio, prevedono di raddoppiare gli introiti.

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ultimo aggiornamento: 28-10-2019


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