Rischia di diventare una delle edizioni più chiacchierate e criticate quella del Mondiale 2022 assegnata al Qatar. Lo scandalo delle centinaia di operai morti nei cantieri, la scelta di far disputare un evento tradizionalmente estivo in un paese torrido (ma una decisione definitiva in merito al periodo deve essere ancora ufficializzata) e in ultimo, ma non per ordine di gravità, le accuse di corruzione alla Fifa, sono i tre punti che fanno emergere più dubbi che certezze sul Mondiale in Qatar. Il Qatargate si arricchisce di un altro capitolo che ottenebra la regolarità della votazione.

Il rapporto di Michel Garcia (l’uomo che indaga sulle presunti tangenti al momento della votazione), inizialmente snobbato dalla FIFA, sembrava potesse venir preso in considerazione dall’organismo calcistico mondiale che ha presentato una denuncia alla Procura Federale di Berna. Il governo britannico, inoltre, ha appena chiesto alla Fifa di pubblicare integralmente la relazione sui presunti casi di corruzione nell’assegnazione dei mondiali 2018 e 2022, al fine di ripristinare la credibilità sua e di tutto il mondo del calcio.

Ma intanto nessun provvedimento viene ancora preso e spunta un’intervista significativa pubblicata da “A Folha” di San Paolo, dove Phaedra Al-Majid, ex responsabile della comunicazione di Qatar 2022, racconta i particolari dei “voti comprati”: “Ero presente quando furono offerti soldi a chi votava le sedi dei Mondiali, in Angola furono proposti 1,2 milioni di euro a tre membri africani dell’esecutivo della FIFA in cambio del voto al Qatar e alla Russia per il 2018“.

Il corruttore sarebbe Bin Hammam, pizzicato a elargire mazzette, ma accusato di corruzione per comprarsi la sua candidatura contro Blatter per la presidenza, e non per l’assegnazione dei Mondiali. Al-Majid parla del suo ruolo:

“Era il nostro lobbista chiave parte integrante nel processo che ha portato a Qatar 2022. Il licenziamento? Mi accusavano di essere la fonte di qualunque rivelazione che appariva sulla stampa mondiale. non capivano di non poter controllare i media internazionali come facevano con quelli arabi.”

Al-Majid, figura scomoda, fu licenziata nel 2010…

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ultimo aggiornamento: 26-11-2014


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