L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato nove procedimenti istruttori nei confronti di altrettante società di calcio di Serie A per “clausole vessatorie nei confronti di acquisto di abbonamenti e biglietti per le partite”. Si tratta di Atalanta, Juventus, Inter, Milan, Lazio, Roma, Cagliari, Genoa e Udinese che, secondo l’Antitrust, hanno inserito nei contratti di acquisto clausole che non riconoscerebbero il diritto a ottenere il rimborso di tutto o parte dell’abbonamento o del singolo biglietto in caso di chiusura dello stadio o rinvio della partita e ottenere risarcimenti.

Inizialmente tra le società coinvolte nell’indagine dell’Antitrust c’erano anche Bologna e Parma, che, però sono poi state escluse perché hanno modificato le condizioni generali del contratto rimuovendo le clausole potenzialmente vessatorie.

L’Antitrust spiega qual è il fine della sua azione con questi procedimenti:

“Va precisato che lo scopo dei procedimenti di avvio è valutare la possibile vessatorietà di alcune clausole contenute nelle condizioni generali di contratto relative all’acquisto dell’abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita. Si tratta, in particolare, di quelle clausole che non riconoscerebbero il diritto dei consumatori: ad ottenere il rimborso di quota parte dell’abbonamento o del singolo titolo di accesso in caso in caso di chiusura dello Stadio o di parte dello stesso; ad ottenere il rimborso del titolo di accesso per la singola gara in caso di rinvio dell’evento, sia per fatti imputabili alla società, sia quando tale circostanza prescinda dalla responsabilità di quest’ultima; a conseguire il risarcimento del danno qualora tali eventi siano direttamente imputabili alla società”

E precisa:

“Tali clausole potrebbero risultare vessatorie poiché, escludendo o limitando la responsabilità delle società di calcio, parrebbero suscettibili di introdurre un significativo squilibrio a carico dei consumatori nelle prestazioni contrattuali”

Le società hanno ricevuto a maggio 2019 un invito dall’Antitrust ad adottare iniziative dirette a rimuovere queste clausole. Solo Bologna e Parma lo hanno fatto, le altre nove no e per questo sono stati avviati i procedimenti istruttori.

Intanto il Codacons è pronto a mobilitarsi con una class action per conto di migliaia di tifosi delle nove società. Il Presidente del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, Carlo Rienzi, ha commentato infatti:

“Siamo lieti di apprendere che finalmente l’autorità ha deciso di vederci chiaro sulle clausole inserite nei contratti per abbonamenti e biglietti delle partite che spesso nascondono condizioni a svantaggio degli utenti. Se saranno confermati gli illeciti contestati dall’Antitrust e quindi il diritto negato al rimborso delle partite, ci troveremmo di fronte ad un danno per milioni di euro per i tifosi, considerato il gigantesco business generato dal calcio in Italia. Una situazione che, se accertata, aprirebbe le porte ad una class action contro le società sportive che saranno ritenute responsabili di illeciti a danno degli utenti, class action alla quale potranno aderire migliaia di tifosi italiani”

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ultimo aggiornamento: 08-01-2020


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