Ultimi minuti al cardiopalma a Madrid, ma alla fine non è riuscita la ‘remuntada’ al Real ed a passare il turno è stato il Borussia Dortmund, come da pronostico dopo la schiacciante vittoria per 4-1 dell’andata. I tedeschi oggi hanno incassato la prima sconfitta della stagione europea che però è risultata totalmente indolore. I gialloneri hanno sofferto tantissimo nei primi 20 minuti, ma poi sono riusciti a risalire la china impedendo al Real di dettare un ritmo forsennato per tutto l’incontro. Nel finale, quando la partita sembrava in pieno controllo dei tedeschi, il Real ha trovato il gol di Benzema e poi, giocando 5 minuti all’arma bianca, anche quello di Sergio Ramos.

Forse veder incassare anche il terzo gol nei minuti finali non sarebbe stato giusto per la squadra di Jurgen Klopp, che nell’arco dei 180 minuti ha meritato di passare il turno proponendo un calcio nettamente migliore; trame di gioco precise, veloci, imprevedibili ed efficaci. Tutto invece in casa madridista è parso piuttosto confuso, in modo particolare nella partita d’andata, come se ormai fosse netta la frattura tra Mourinho ed la squadra che ha giocato più sulla forza dei nervi e sulle iniziative dei singoli, piuttosto che sulla dedizione tattica che ha sempre contraddistinto le squadre dello ‘Special One’, oltre ad essere la caratteristica fondamentale per primeggiare in Europa.

La vittoria di questa sera è solo un traguardo relativo, non solo perché non è valsa la qualificazione, ma anche perché è arrivata in modo piuttosto casuale. Il Real ha avuto tre nitide occasioni ad inizio partita, salvo poi sparire dal campo mostrando il fianco in più occasioni alla terribile truppa di Klopp che non è riuscita, come all’andata, a trasformare in oro tutto quello che ha toccato.

Mourinho a fine partita ci ha tenuto comunque a fare i complimenti al pubblico, grande trascinatore questa sera, ma anche alla sua squadra che, nonostante una prova più di ‘cuore’ che di ‘testa’, ha certamente giocato una partita migliore rispetto a quella di Dortmund:

“Ci siamo andati vicini. Se avessimo segnato prima, avremmo avuto migliori chance, ma il calcio è segnare gol. Il Bernabéu è stato fantastico, ci ha creduto fino alla fine, ma non ce l’abbiamo fatta. Nel calcio vinci o perdi, e oggi avremmo potuto vincere. Hanno avuto un paio di belle occasioni ma questo come conseguenza di come abbiamo giocato l’ultimo spezzone di partita, quando abbiamo rischiato assolutamente tutto. Oggi siamo stati una squadra, con carattere e desiderio, e avremmo potuto farcela. Io non dimentico la prima partita; lì siamo stati decisamente scarsi e siamo stati puniti per quello, non per questa sera”.

Mourinho ha anche parlato del suo futuro e dell’ossessione per la ‘decima’ che da più di 10 anni assilla società e tifosi del Real Madrid. Il lusitano ha voluto ricordare i propri meriti considerato che, anche se non è riuscito a vincere la coppa, ha comunque disputato 3 semifinali di Champions in altrettante stagioni dopo i risultati ben più deludenti dei suoi predecessori. Probabilmente Mourinho il prossimo anno non siederà più sulla panchina delle merengues, anche se forse gli sarebbe piaciuto che qualcuno in società gli avesse almeno chiesto di restare, ‘consegnando’ così al suo insindacabile giudizio le sorti della squadra, un po’ come fece anche Moratti con la sua Inter:

“Che io rimanga come allenatore o meno non è importante. Il Real ha vinto molte Coppe dei Campioni in due diversi periodi. Noi abbiamo ripreso un po’ del prestigio perduto, ma non abbiamo vinto questa competizione, arriverà in futuro. Non so quando. Se sarà con me bene, se non sarà con me bene lo stesso. Non sono soddisfatto perchè non vinceremo la competizione. Sappiamo che è una competizione dura e abbiamo perso questo confronto a Dortmund. La cosa importante ora è il Real Madrid, non dovete preoccuparvi per me. Il Real è un grande club e deve continuare a vincere. Ora dobbiamo vincere la Copa del Rey”.

Umore ben diverso invece per il tedesco Jurgen Klopp, ‘padre’ di questo piccolo miracolo chiamato Borussia Dortmund. Insieme ad una dirigenza che sta lavorando in modo molto saggio da diversi anni, è riuscito a conquistare la sua prima finale europea dopo aver vinto due Bundesliga consecutive, riportando il club su palcoscenici che iniziavano a diventare sfocati ricordi. A fine partita il tecnico è parso raggiante, ammettendo anche di aver avuto un grossa mano dalla fortuna, la stessa che in cuor suo adesso spera che non lo abbandoni proprio in finale:

“Alla fine c’è stato un po’di dramma, nonostante le molte occasioni avute in contropiede. Sapevamo che il Real Madrid avrebbe giocato con grande aggressività all’inizio ma siamo riusciti a calmarli dopo 20-25 minuti. E’ solo colpa nostra se abbiamo permesso al Real di tornare in partita perché abbiamo fallito grandi occasioni per chiuderla prima. Il Dortmund è un club all-inclusive, quindi rendiamo sempre tutto emozionante, nel bene e nel male. I 90 minuti sono stati molto lunghi oggi, abbiamo giocato bene ma solo a tratti. Ovviamente il Real Madrid sa giocare del calcio di ottima qualità. Dovevano rifarsi dopo l’andata, ma alla fine abbiamo meritato la qualificazione nei 180 minuti. Meritiamo la finale. Sapevamo che una squadra come la nostra aveva bisogno di una certa dose di fortuna per raggiungere la finale. E’ stato così contro il Málaga e anche oggi. Però non sarebbe servita se avessimo sfruttato le nostre occasioni prima. Resta però un traguardo straordinario”.

Anche il programma per la notte non è male. Lui resterà in albergo per bere ‘delle birre’, mentre i suoi ragazzi saranno liberi di andare in giro per Madrid a festeggiare, nonostante nel fine settimana ci sia in programma il big match contro il Bayern Monaco, sfida che molto probabilmente sarà anche l’ultimo atto della stagione calcistica europea:

“Nel weekend sfidiamo il Bayern ma abbiamo anche un giorno di riposo in più quindi non negherò ai ragazzi il permesso di uscire a festeggiare. Nuri [Şahin] conosce bene Madrid, così ho sentito almeno. Io resterò in hotel a bere delle birre. I giocatori meritano un po’ di tempo per loro dopo una gara come questa. Forse non sarà l’ideale in vista della sfida contro il Bayern nel weekend, ma anche dovesse arrivare una sconfitta sarebbe la più dolce possibile contro il Bayern. Non negherò ai giocatori il permesso di festeggiare; che pupazzo sarei se lo facessi?”

Real Madrid – Borussia Dortmund 2-0 | Le Foto

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