Florentino Perez lo scorso 21 settembre era uscito allo scoperto annunciando che il mitologico Stadio Santiago Bernabeu sarebbe stato ristrutturato pesantemente grazie all’aiuto economico di un fondo di investimento del Medio Oriente: in cambio del supporto economico, gli emiri pretendevano che lo stadio del Real Madrid avesse cambiato nome come accade da tempo in Inghilterra, Germania e non solo. A quell’annuncio susseguirono polemiche, in primis per le proteste della Plataforma Civica de Vecinos del Bernabeu, coloro cioè che abitano nei pressi dell’impianto e che mal vedevano nuovi lavori in una zona già congestionata dal traffico, ma anche dei tifosi che mai e poi mai avrebbero voluto che il nome del loro tempio cambiasse denominazione accondiscendendo ai richiami del dio denaro.

Ebbene, quando i dibattiti parevano momentaneamente archiviati, ecco che il presidente delle merengues ha di nuovo acceso i riflettori sulla questione, questa volta suo malgrado: nella giornata di ieri, impegnato nella presentazione di un nuovo accordo commerciale con Microsoft (da cui altri soldi in cassa in nome dello sviluppo digitale del brand Real Madrid), si è lasciato scappare qualche frase di troppo con Lucia Figar, ministro della Pubblica Istruzione, Sport e Gioventù della Comunità di Madrid. A domanda, il presidente risponde, distratto e non pensando alle telecamere; queste invece riescono a beccarlo mentre si prodiga nella spiegazione di quella che è poi diventata una succosa anticipazione e in Spagna un vero e proprio scoop:

“Lo chiameremo IPIC Bernabeu, Cepsa Bernabeu o come vogliono loro”.

La IPIC non è una vera e propria compagnia petrolifera, ma una sorta di fondo d’investimento; il suo acronimo sta per International Petroleum Investment Company, ha sede manco a dirlo ad Abu Dhabi e dall’estate di tre anni fa è proprietaria della compagnia petrolifera Cepsa: a quanto pare ci sono già le strette di mano, dalle parti della capitale iberica si parla di accordo ventennale (fino al 2034) a cifre che oscillano dai 20 ai 25 milioni all’anno, soldi che serviranno soprattutto per la ristrutturazione dell’impianto. E sul web si riaccende la polemica, nonostante sia rimasto il “Bernabeu” come secondo nome (ma attenzione a quel “come vogliono loro“): evidentemente Perez non ha voluto cancellare del tutto la memoria del più illustre e storico dei suoi predecessori, presidente del club reale dal 1943 al 1978.

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ultimo aggiornamento: 19-11-2014


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