La Serie A è sotto shock: il Tribunale ha emesso una sentenza che rischia di cambiare tutto per sempre nel calcio.
Era nell’aria, ma adesso è ufficiale. La decisione del Tribunale è arrivata nelle ultime ore e ha confermato quanto già stabilito in precedenza. Una vicenda che intreccia sport, tecnologia e diritto, e che sta facendo molto discutere tra tifosi, addetti ai lavori e appassionati di gaming.
La Serie A, infatti, si trova davanti a una nuova realtà, una di quelle che segnano un punto di svolta nel modo in cui lo sport più seguito d’Italia si rapporta con il web e i contenuti digitali. Negli ultimi mesi si era parlato molto del caso che vedeva contrapposti la Lega Serie A e un noto gamer.
Serie A: arriva la decisione del Tribunale
Uno youtuber con migliaia di iscritti, famoso per la sua capacità di ricreare le azioni delle partite reali di campionato su EA FC, il videogioco che ha preso il posto del celebre FIFA. Le sue clip, spesso pubblicate in tempo quasi reale, avevano conquistato gli utenti, grazie alla somiglianza impressionante con le azioni viste in diretta tv. Tuttavia, proprio questa “somiglianza” aveva attirato l’attenzione, e successivamente le accuse, della Lega Serie A.
Secondo la Lega, infatti, quei video avrebbero rappresentato una riproduzione non autorizzata delle azioni di gioco, e quindi una violazione del copyright. In sostanza, i legali del massimo organismo calcistico italiano ritenevano che lo youtuber stesse utilizzando, anche se in versione digitale, materiale che apparteneva alla Lega stessa. Una posizione dura, che aveva portato la questione in tribunale e aveva aperto un dibattito molto acceso sul confine tra ispirazione e copia.

La Serie A perde la causa contro lo YouTuber (Foto IG @asromacoredestacitta
– calcioblog.it)
Ebbene, il Tribunale di Genova ha respinto il reclamo presentato dalla Lega, confermando integralmente la precedente sentenza. Una vera e propria vittoria giudiziaria per LEXIA, lo studio legale che ha difeso il gamer, e che ha sostenuto fin dall’inizio una tesi chiara: le partite virtuali ricreate su EA FC non sono una semplice “elaborazione grafica” delle partite reali, ma opere autonome, frutto di creatività, abilità e interpretazione personale. Insomma, il lavoro del gamer non rappresentava una copia, bensì una forma d’arte digitale, ispirata al calcio ma indipendente dal suo svolgimento effettivo sul campo.
La sentenza, che appare destinata a fare scuola, stabilisce un precedente importante nel rapporto tra mondo dello sport e contenuti digitali. Senza ombra di dubbio, si tratta di un messaggio forte anche per la Lega Serie A, che dovrà rivedere le proprie strategie di tutela dei diritti audiovisivi nell’era del web e dello streaming.
Questa decisione, infatti, apre nuovi scenari per i creator che ogni giorno producono contenuti legati al calcio, e che spesso si muovono in una zona grigia fatta di diritti, ispirazioni e limiti da non superare. Stavolta, però, la giustizia sembra aver preso una posizione netta, riconoscendo il valore creativo del digitale. E la Serie A, suo malgrado, dovrà farci i conti.

Sentenza dura nei confronti della Serie A (Foto IG @danielegaudieri - calcioblog.it)











