Il campionato di Serie B quest’anno sta mietendo “molte vittime” tra gli allenatori, sono state fin’ora ben 11 le squadre che hanno cambiato guida tecnica a stagione in corso, in alcuni casi con brillanti miglioramenti. Gli ultimi in ordine di tempo si chiamano Pasquale Marino, che a Pescara è partito col freno a mano tirato, ha accelerato a novembre e dicembre e poi è piombato in un crisi senza fine col nuovo anno (6 ko di fila, troppi per Sebastiani), sostituito fin da oggi da Serse Cosmi (sarà felice il Siena che ha uno stipendio in meno da pagare), già al lavoro col suo primo allenamento in terra d’Abruzzo; l’altro “silurato” di giornata si chiama Fulvio Pea, il tecnico di Casalpusterlengo mai amato dai tifosi della Juve Stabia e criticato anche dalla proprietà per il gioco difensivista, che ha dovuto lasciar posto a Piero Braglia, l’eroe del Menti da anni che era stato sollevato dall’incarico come guida delle “vespe” il 23 novembre scorso dopo una sconfitta col Trapani. Si tratta del 17esimo avvicendamento su una panchina di seconda serie solo in questa stagione, e non è detto che sia finita qui perché a Varese pare che Carmine Gautieri, subentrato tra l’altro a Stefano Sottili a fine novembre, ha le ore contate.

Isteria dei presidenti o cambi di rotta necessari? Non è ben chiaro perché le situazioni fin qui sono state tante e variegate. Cominciamo col sottolineare l’atteggiamento di alcune società che non hanno messo in discussione il proprio allenatore nonostante risultati non proprio esaltanti: Foscarini è il re di Cittadella e non dovrebbe essere rimosso nemmeno con le cannonate, a Bari non possono “permettersi” di dare il benservito ad Alberti (che non lo meriterebbe) mentre a Modena pare goda ancora di qualche credito Novellino, altalenante nei risultati come non mai. Le altre otto formazioni che non hanno cambiato guida evidentemente non ne hanno mai avuto necessità (si tratta di Empoli, Lanciano, Trapani, Carpi, Siena, Avellino, Cesena e Crotone), mentre gli esoneri più “azzeccati” fino ad ora si sono rivelati per distacco (ma sono stati anche i primi due) quello di Gattuso al Palermo (con Iachini rosanero a ritmo Serie A) e di Auteri a Latina (i pontini sono da play-off con Breda); non male anche l’approccio di Mangia, Bergodi e Tesser rispettivamente a La Spezia, Brescia e Terni, mentre in alcuni casi l’avvicendamento (anche multiplo) non ha cambiato granché, come nel caso di Padova, Reggina e Novara. Perché a volte ci vuole fortuna, altre invece conta la bravura di chi subentra.

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ultimo aggiornamento: 24-02-2014


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