Il ministro Vincenzo Spadafora ha usato il proprio profilo Facebook per un videomessaggio nel quale si è soffermato “sull’erogazione del bonus ai collaboratori sportivi e sulla ripresa degli allenamenti”. Al momento dell’estensione delle misure restrittive da parte del governo fino al 3 maggio, lo stesso titolare del dicastero dello Sport aveva ipotizzato la ripresa degli allenamenti del calcio a partire dal giorno successivo. “Si parla tanto di ripartenza in questi giorni. La data del 4 maggio – ribadisce Spadafora – è una data che io spero di poter mantenere, che riguarda esclusivamente gli allenamenti a porte chiuse”.

Spadafora: “Dobbiamo inventarci formule per la sicurezza”

Ieri la Figc ha incontrato la commissione medico-scientifica che ha stabilito le linee guida per la ripartenza, con tamponi frequenti, test sierologici e tante altre accortezze nelle strutture sportive che però non tutti i club sembrano potersi permettere. “Dobbiamo creare dei protocolli per mettere in sicurezza anche tutti gli sport, anche in contesti dove lo spazio è poco – aggiunge il ministro – Dobbiamo inventarci delle formule per contemplare le esigenze sacrosante della sicurezza ella salute di tutti e poter riprendere la pratica sportiva a tutti livelli, non solo di calcio”.

La salute prima preoccupazione

Diversi sport, in realtà si sono fermati in via definitiva, come basket e volley, ma anche il calcio giovanile ha detto basta proprio in queste ore. “Le prossime settimane saranno fondamentali per capire come evolve la situazione sanitaria e capire come, se e quando potremo riaprire le competizioni sportive di ogni tipo livello. Intanto, la mia preoccupazione è per la salute di tutti e per fare in odo che il mondo sportivo non subisca danni irreparabili da questa crisi sanitaria. Ce la stiamo mettendo tutta”, ribadisce il ministro Spadafora.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 16-04-2020


Rezza (ISS): “Calcio sport di contatto, non sarei favorevole alla ripresa”

Spadafora: “Allenamenti il 4 maggio? Necessario ripartire per motivi economici e sociali”