Di invasori di campo (pacifici) sui campi di calcio se ne sono visti molti. C’è chi come il famigerato spagnolo Jimmy Jump balza continuamente agli onori delle cronache da ormai dieci anni perché per lui, oltrepassare la barricata che divide le tribune dall’erba, è uno stile di vita oltre che un dovere. L’Italia, per questo tipo di performance criticabili, si difende bene nell’ultimo periodo con il nome nuovo delle invasioni: Mario Ferri, pescarese e grandissimo fan di Antonio Cassano, si fece notare ai mondiali del Sudafrica per la sua spericolata propaganda a favore dell’attaccante pugliese.

All’FNB Stadium di Johannesburg, dopo l’amichevole tra Sudafrica e Brasile, l’invasore è un piccolo tifoso sudafricano. Con la schiettezza e l’ingenuità tipica dei bambini, a piccolissimi passi si stava dirigendo verso i calciatori brasiliani prima di essere fermato (molto delicatamente) dagli uomini della sicurezza. Neymar, molto spontaneamente, si è diretto verso il bambino esortando gli addetto alla sicurezza di lasciarlo andare, e lo ha preso in braccio. Poi è stato alzato al cielo dagli altri calciatori brasiliani, come se fosse un allenatore che ha appena vinto una coppa.

Nel frattempo un altro tifoso, non certo minorenne, elude gli steward e invade il campo con un cellulare in mano per scattare una foto alla scena. Probabilmente un parente del piccolo che voleva immortalare il bambino con Neymar. David Luiz, vedendo che stavolta la sicurezza non vuole transigere, si fa consegnare il cellulare e scatta personalmente la foto. Neymar si fa fotografare e non nasconde un sorriso sincero. Una scena naturale e spontanea di un campione che “non se la tira”. Forse, proprio per questo motivo, ha emozionato il mondo.

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