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Serie A

Inter, Mazzarri chiede concentrazione: “Atalanta avversario ostico, due trasferte per capire chi siamo”

Non ha tempo l’Inter per riposare, neanche il tempo di godere sulla convincente vittoria casalinga contro il Verona che è già tempo di pensare al prossimo impegno. Domani i nerazzurri saranno impegnati sul campo dell’Atalanta per l’anticipo del decimo turno, così Walter Mazzarri oggi si è presentato davanti ai microfoni della sala stampa della Pinetina per incontrare i giornalisti nel tradizionale appuntamento della vigilia. L’allenatore toscano è apparso decisamente rilassato, soddisfatto per quanto ha fatto la sua nuova squadra fino ad ora, anche se non nasconde di avere qualche rimpianto per quei punti lasciati per strada un po’ ingenuamente.

L’Inter si prepara ad un mini ciclo di due trasferte consecutive e lo stesso allenatore guarda con curiosità a questi due appuntamenti, dopo la Dea c’è l’Udinese. Le ultime due lontane da San Siro sono coincise con due pareggi, 1-1 a Trieste con il Cagliari e 3-3 con il Torino, in mezzo la sconfitta con la Roma, ora l’ex Napoli si aspetta un’ulteriore maturazione dai suoi giocatori a partire da Bergamo contro un avversario che definisce “ostico”:

Le trasferte sono l’aspetto che dobbiamo migliorare perché vuol dire crescere sull’aspetto della personalità. Quando si hanno dei giovani questo è un aspetto importante. Capire cosa riusciremo a fare in queste due partite dirà molto di noi. In generale sono molto contento di come i giocatori mi stanno rispondendo, anche al di là dei risultati. Per essere sincero fino in fondo credo che abbiamo lasciato anche qualche punto per strada. Potevamo avere qualcosa in più in classifica. L’Atalanta è più in generale Bergamo sono una squadra e un campo ostico per tutte le società, non solo per l’Inter che non ci vince dal 2008. Il gruppo di Colantuono è consolidato e ha un buon gioco. È una formazione pericolosa che va presa nella giusta maniera. Servirà massima concentrazione. Quando ci riusciamo possiamo mettere in difficoltà chiunque.

Nonostante gli impegni ravvicinati Mazzarri preferirebbe non fare turn over, fosse per lui confermerebbe in blocco il gruppo che ha sconfitto il Verona, tuttavia potrebbe esserci qualche modifica alla formazione. È da escludere un ritorno di Campagnaro, ancora alle prese con problemi fisici, torna invece a disposizione Samuel e l’allenatore sta già cercando la soluzione per fargli spazio, confermatissimo Palacio, a proposito del quale viene svelato anche un retroscena. In ogni caso è difficile per ora ipotizzare un cambio di modulo come spiega lui stesso quando gli viene chiesto conto dell’eventuale inserimento di un regista a centrocampo:

Turn over? Non so. Uno è sicuro che è Samuel che sta bene e voglio farlo giocare. Devo capire dove collocarlo nel suo esordio con me da titolare. Può giocare o al centro o a sinistra. Negli altri reparti devo parlare con i ragazzi visto che abbiamo fatto finora solo un defaticante. Di base tutti meriterebbero di essere riconfermati dopo la vittoria contro l’Hellas. Campagnaro? Con tre partite la settimana un giocatore per essere impiegato deve stare bene. Devo capire come sta, non solo sul piano dell’infortunio, ma anche su quello della forma. Non credo che per le prossime due gare ce la possa fare. Chi lo ha sostituito, poi, non ha comunque commesso errori evidenti. Io guardo il gioco di reparto e del singolo. Poi gli episodi possono capitare a tutti, anche a Campagnaro. Il calcio non è una scienza esatta e non posso piangermi addosso se manca un calciatore. Palacio? L’ho sempre richiesto negli scorsi anni a Napoli, perché è un giocatore completo. Ero convinto che avrebbe potuto fare così bene.

L’allenatore nerazzurro torna poi sulle polemiche seguite alla partita con il Torino quando al fischio finale decise di non presentarsi davanti ai microfoni, delegando al suo posto Marco Branca. A sette giorni di distanza non si pente di quella decisione anzi, col senno di poi, crede sia stata anche la migliore che potesse prendere:

Oramai faccio questo mestiere da tanto tempo e cerco sempre di rimanere il più sereno possibile. Le arrabbiature sono umane e normali. Qualcuno mi ha criticato per la scelta e questa per me è la riprova di aver preso la decisione migliore.

Che si fosse arrabbiato si era capito già domenica sera, meno chiaro è il passaggio riguardo alle critiche che hanno confermato la bontà della sua decisione. Ma poco conta, ormai è passato, l’Inter è tornata alla vittoria, il Torino agli errori arbitrali contro, e domani è già di nuovo campionato. Non c’è tempo per le recriminazioni perché le prime della classe corrono e ogni passa falso si paga caramente, Mazzarri è troppo esperto per non saperlo e, di conseguenza, non mettere in guardia i suoi.



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