Il problema, se esiste, non è quello riguardante l’Udinese e la classe arbitrale, e forse non è neanche giusto additare, a mò di sport nazionale, la categoria delle giacchette nere quale incapace e arrogante; se ieri l’arbitro 35enne di Roma, al secolo Paolo Valeri, si è inventato un rigore sulla sirena a favore del Milan, facendo indignare di colpo i tifosi friulani e quelli dell’Inter (raggiunti dai cugini con una doppietta di Balotelli, il giorno del tonfo di Siena!), il motivo forse è da ricercare nelle sue scarse capacità. Perché non è la prima volta che Valeri si dimostra inadeguato; non abbiamo nulla di personale contro il fischietto capitolino, ma il suo modo di dirigere le gare è il meno “simpatico” della Serie A, sempre arrogante e poco equilibrato, affrettato e con il minimo sindacabile di buon senso.

Dopo che l’Udinese ieri ha visto sfumare il punto guadagnato col sudore sul prato di San Siro, è cominciata una contenuta protesta delle figure chiave del club le quali hanno impedito ai giocatori di parlare di fronte ai giornalisti. Ha cominciato il tecnico Francesco Guidolin, pacato come al solito:

“Nella mia vita di allenatore non è la prima volta che mi capita. Sono cose che succedono e non c’è nulla da dire. Eravamo tutti tranquilli vedendo l’intervento, ma vedendo il gesto dell’arbitro abbiamo capito che potevamo lasciare sul campo un punto che meritavamo”.

Fin qui reazione più che british, ma ci hanno pensato il presidente Larini e il patron Pozzo a tirare pesantemente le orecchie a Valeri; Fabrizio Larini è deluso:

“Siamo avviliti e per questo non parleranno i giocatori, visto che vogliamo evitare altri danni. Ci sentiamo defraudati di un punto che avevamo conquistato perché tutti hanno visto che non era rigore. C’erano stati segnali premonitori col cambio dell’arbitro, visto che Valeri con noi è sempre molto sfortunato. Nella prima di campionato con la Juve fu lui a espellere Brkic e dare un rigore ai piemontesi che a detta di tutti non c’era, e anche negli anni passati spesso prese decisioni dubbie in nostro sfavore. Se la penso come Marotta? Non dico questo anche se due anni fa contro il Parma fu il presidente Pozzo a parlare di designazione anomala di Valeri per quella gara visto che ci giocavamo l’accesso alla Champions contro le due squadre romane”.

Effettivamente l’arbitro della partita di ieri sera doveva essere Massa di Imperia, sostituito poi alla vigilia da Valeri che doveva fare il giudice di porta a Siena; Giampaolo Pozzo è furente:

“Questo fischietto fa parte di quei due-tre arbitri che sono tecnicamente inadeguati a fare i direttori di gara. Già in passato mi ero espresso sul suo operato: Valeri non ha equilibrio per arbitrare in Serie A. Con lui è sempre una lotteria e in questa lotteria noi siamo sempre perdenti. Ricordo a memoria gli episodi negli anni precedenti con Parma, lo stesso Milan e all’andata nella gara con la Juventus. È stata una sciagura, non ha equilibrio nelle decisioni fondamentali. Anche stavolta ha fatto un regalo alla squadra avversaria decisivo per le sorti dell’incontro. Se la classe arbitrale escludesse fischietti come questo sicuramente migliorerebbe la situazione di tutta la categoria perchè i nostri arbitri, tranne in alcuni casi sono i migliori al mondo”.

Effettivamente Paolo Valeri, soprattutto in questa stagione, ha fatto parlare di sé più per le sviste che per l’anonimato, dote fondamentale per diventare un arbitro eccellente. La partita meno “fortunata” per lui? Chiaramente il derby di Milano, dove ad essere sfavorito fu proprio il Milan. La prova che è pure in buonafede. Mentre l’Udinese, secondo le statistiche di Graziano Cesari nella trasmissione La Moviola è uguale per tutti in onda su Mediaset Premium, al netto di favori e torti avrebbe esattamente gli stessi punti. Un altro modo per suffragare la tesi di cui sopra: nessun complotto, nessun favoritismo, Valeri meriterebbe solo un po’ di pausa.

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ultimo aggiornamento: 04-02-2013


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