Non accennano a placarsi le polemiche post derby, in particolare quelle seguite al brutto fallo ai danni di Krstcic di cui si è reso protagonista Matuzalem. L’entrata durissima del brasiliano costerà il finale della stagione al centrocampista doriano che potrà tornare in campo soltanto per la prossima stagione. Il serbo, a 48 ore dal fischio finale, ha raccontato la sua versione dei fatti ma in sua difesa stanno scendendo anche i suoi compagni di squadra. È il caso di Eder che tornando sull’episodio ha parlato di una risaputa “cattiveria agonistica” del collega genoano nel mondo del calcio, d’altra parte gli episodi parlano per lui:

Dopo il fallo ho chiesto spiegazioni a Matuzalem e mi ha risposto che voleva prendere la palla, non fargli male. Io gli credo e non ho motivi di dubitare della sua buona fede ma nell’ambiente sappiamo bene che è un giocatore “cattivo”, agonisticamente parlando. Del resto ci sono stati alcuni episodi che ti portano a pensare questo, come gli interventi su Brocchi, ma anche Totti, Borini e ora Krsticic…

È infatti solo di qualche settimana fa l’altro brutto episodio che aveva visto come involontario protagonista Christian Brocchi, il centrocampista della Lazio, come il suo collega serbo, ha assaggiato i tacchetti di Matuzalem: stagione finita anche in quel caso e, vista l’età dell’ex Milan, questo potrebbe coincidere anche con la fine della sua carriera. Come ha ricordato Eder ci sono però anche i precedenti romani, quando nei derby della capitale nel mirino del rossoblu sono finiti due giallorossi come Borini e Totti. A tal proposito Delio Rossi, che pure non risparmia critiche all’arbitro Orsato per l’eccessiva indulgenza, si chiede proprio cosa sarebbe successo mediaticamente se al posto del suo giocatore ci fosse stata una stella come il capitano romanista:

Se quella entrata fosse stata fatta su Totti o Del Piero che rilevanza avrebbe avuto a livello mediatico? C’è anche l’aspetto morale, quindi chi si indigna lo faccia sempre e non solo in determinati casi. Quell’entrata è stata provocatoria: dopo 5 minuti di gioco, sanzionata con il giallo, ha dato la sensazione ai giocatori che il limite era quello. Se il limite è quello successivamente non puoi ammonire per una spallata o una tirata di maglia, così non c’è uniformità di giudizio nel corso della stessa partita.

Il fallo di Matuzalem su Krstcic | Fotogallery

Il fallo di Matuzalem su Krsticic in Genoa - Samp 1-1
Il fallo di Matuzalem su Krsticic in Genoa - Samp 1-1
Il fallo di Matuzalem su Krsticic in Genoa - Samp 1-1

Ma Matuzalem non ci sta e così attraverso le pagine del sito ufficiale del sito del Genoa spiega come sono andate le cose dal suo punto di vista, ovviamente smentendo quando detto da Krstcic che, tra le altre cose, lo avrebbe anche accusato di aver ridacchiato nel momento in cui di chiedergli scusa:

Per prima cosa, ribadisco quanto detto a caldo a Krsticic, allo stadio, davanti ad altre persone che hanno ascoltato. Sono molto dispiaciuto per il suo infortunio. Non era assolutamente mia intenzione fargli del male e spero con tutto me stesso che si ristabilisca nel minor tempo possibile. Parlare di volontarietà a fargli del male, però, è una falsità che non può passare sotto silenzio. Come non è vero che lo abbia deriso, quando ci siamo incontrati all’esterno dello spogliatoio. Sono cose che possono capitare, come sportivamente ha ammesso l’agente di Krsticic, Naletilic. Durante la mia carriera ho subito tanti contrasti di gioco e, purtroppo, ne ho subito pure le conseguenze. Affermare che si sapesse già prima della partita che noi potessimo picchiare e basta, è un’affermazione grave, lesiva dell’immagine della nostra squadra, delle tradizioni di un club storico come il Genoa.

Il genoano risponde poi alle minacce velate ricevute dal collega che, commentando l’accaduto, aveva detto di attendere di incontrarlo nuovamente sulla sua strada l’anno prossimo. Per Matuzalem si tratta di una grave caduta di stile, nonché di un’affermazione molto grave, e ribadisce che il suo unico peccato è quello di dare sempre il massimo per la maglia che indossa da cui, a volte, la sua irruenza:

Comprendo il suo disappunto, esternazioni dettate dall’amarezza del momento. Non è accettabile però che arrivi a minacciare, velatamente, di rivederci in campo l’anno prossimo. Se ci salveremo, beninteso. Mi dispiace che un giocatore professionista parli così, io non sono il tipo che premediti determinate azioni, quando vado in campo ci metto il cuore per la maglia che indosso. Le cose che succedono in campo, è una regola non scritta ma una buona norma, dovrebbero rimanere confinate in quell’ambito dopo il fischio finale.

Regola d’oro del calcio, ci mancherebbe, però per Krstcic che in campo non può tornarci a lungo è un po’ difficile pensare che quello che è accaduto deve restare confinato nell’arco dei 90 minuti di una partita. Matuzalem può parlare di agonismo, di attaccamento alla maglia e assicurare che non voleva far male il serbo, potrebbe anche essere vero. Forse ha ragione Delio Rossi, la colpa è dell’arbitro che ha sanzaionato con un giallo un intervento del genere e, se vogliamo, anche della giustizia sportiva che in casi come questo, si pensi pure all’entrata di Cambiasso su Giovinco, sembra essere sempre restia ad applicare pene esemplari.

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ultimo aggiornamento: 18-04-2013


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