Mentre il sito del quotidiano francese L’Equipe ipotizza un suo approdo sulla panchina del Galatasaray dopo l’esonero di Fatih Terim, Roberto Mancini parla a La Gazzetta dello Sport di Mario Balotelli. Il tecnico 48enne, al momento orfano di panchina dopo il licenziamento dal Manchester City, ha osservato che “ormai tutti i difensori del mondo sanno che bastano due calcioni per fargli perdere la testa”:

E si comportano di conseguenza. In Inghilterra mi è capitato di prendere a male parole qualche suo marcatore, è successo nei casi in cui la provocazione era proprio plateale. Ma chi più chi meno, tutti provano a farlo cacciare.

Anche la soluzione targata Mancio, però, è chiara. Secondo il suo ex allenatore (non solo in Inghilterra, ma anche in Italia ai tempi dell’Inter), “Mario deve riuscire a resistere agli attacchi di rabbia” e deve così “interrompere la spirale” che ha innescato:

Se si spargesse la voce che non reagisce più, dopo un po’ non verrebbe più stuzzicato. Ma una certa quota di pedate deve metterla in conto comunque, è il destino di quelli fortissimi: se non ce la fanno a fermarti con le buone, ci provano con le cattive. E’ il calcio.

L’allenatore italiano ha poi spiegato (anche se sinceramente pareva già evidente a tutti) che “non è facile allenare Mario, perché quando la rabbia non lo sconvolge lui ascolta pazientemente tutti i tuoi rimproveri e promette di non sbagliare più, di frenarsi (…) ma appena arriva un nuovo raptus, si torna al punto di partenza”.

Il Mancio si è quindi complimentato per come il collega Allegri ha gestito la difficile situazione (ricordiamo che la sceneggiata di Balo alla fine di Milan-Napoli gli è costata tre turni di squalifica) ed ha dato un consiglio al club di via Turati:

Balotelli è straordinario e i rossoneri se lo godano. Devi accettarlo per quello che è, nella speranza che inverta questa spirale.

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ultimo aggiornamento: 25-09-2013


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