Lo scontro ha ormai assunto tratti epici in casa Milan. Non era un segreto un anno fa, e non lo si può negare oggi dopo i nervi tesi mostrati da tutti i personaggi in causa (principalmente Galliani, Allegri e Barbara Berlusconi con le “legnate” arrivate nel frattempo da Gattuso e Seedorf): nel Milan ci sono ormai due ‘correntoni’ allo scontro, roba che neppure nel PD, che sono vicini alla resa dei conti. E pare che questa volta Galliani possa perdere la partita, visto che la grande volata è partita, tradito anche da Ariedo Braida e da parte della famiglia Berlusconi, con Silvio che proverà ancora a far da paciere cercando una exit strategy degna per l’amministratore delegato, storico “braccio armato” del presidentissimo.

Il problema è che non ci sono più margini di trattativa: Lady-B ha il modello Andrea Agnelli davanti agli occhi (giovane, tifoso vero, rampante, senza peli sulla lingua) e vuole rifarsi dopo che la querelle-Pato la mise fuori dai giochi nella prima battaglia sferrata contro il plenipotenziario rossonero. Galliani di contro paga a caro prezzo l’autogol commesso sulla riconferma “a testa bassa” di Allegri, scelta dovuta al fatto che riteneva fondamentale un allenatore che ne rispettasse e riconoscesse la leadership in un momento di attacchi interni.

Non ha guardato al calcio però, Galliani. E sul campo ci si gioca spesso molto. Molto che diventa tutto se ci sono dissidi provenienti da figure forti (mai accaduto in precedenza al Milan anche nelle peggiori stagioni di una gestione che supera i 25 anni di durata). Galliani e Allegri potrebbero quindi pagare insieme. E la cosa avrebbe del clamoroso. Ma l’ipotesi, direzione giugno, è qualcosa più che una suggestione. Ci sono nomi e cognomi che circolano negli uffici di via Turati e sulle labbra dei bene informati.

Uno è Walter Sabatini, con il quale Barbara ha preso contatti. Ma tutta la fronda alternativa a Galliani tira a Beppe Marotta, che ha buoni rapporti con la “famiglia”, il quale lavorerebbe con Braida al fianco. Per Paratici nulla da fare, la Juve non lo molla ed anzi, nel caso, verrebbe promosso a Torino. Poi c’è sempre Claudio Fenucci, manager ex Lecce e Roma, al quale poter accoppiare un direttore di campo, alla Sabatini appunto, che a questo punto però potrebbe anche venire da società provinciali. A patto, però, che abbia l’esperienza di un Marino o di un Corvino

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