Le commemorazioni della tragedia di Superga, l’incidente aereo che nel 1949 pose fine alla leggenda del Grande Toro, continua a dividere e creare polemiche. Se lo scontro tra il sindaco di Torino Piero Fassino (juventino) e i tifosi granata era in qualche modo prevedibile (meno prevedibile che Fassino rivolgesse loro il dito medio), meno prevedibile è che la commemorazione abbia diviso gli stessi tifosi juventini.

Che cosa succede? Succede che durante il primo tempo di Juventus-Atalanta è comparso uno striscione che, in qualche modo, aiutava a dimenticare quanto avvenuto durante la finale di Coppa Italia. E cioè lo striscione “onore ai caduti di Superga” che, al di là del linguaggio che è sempre quello che è, rendeva omaggio alle vittime dell’incidente aereo che 65 anni fa uccise Valentino Mazzola e compagni.

Striscione esposto nel primo anello della curva sud dello Juventus Stadium e ideato dal gruppo Tradizione (gli ex Fighters, il cui nome completo è un programma: Tradizioni Antichi Valori) probabilmente assieme ai vicini di Nucleo e Viking. Su questo striscione si sono soffermate le telecamere e immaginiamo i commenti dei telecronisti del genere “è questo il calcio che ci piace”.

Peccato che nel secondo anello, quello abitato dai Drughi, andasse in scena qualcosa di completamente diverso e lo striscione (ignorato dalle telecamere) mostrato per qualche minuto durante il primo tempo della partita recitasse: “La morte come il rispetto sono uguali per tutti, l’onore solo per i caduti bianconeri”. Tenore completamente diverso, quindi, e da cui si evince che il rispetto per i caduti di Superga ci può essere, ma l’onore no. E striscione che soprattutto sembra essere in aperta polemica con quello dei gruppi del primo anello, con cui solitamente striscioni e cori vengono condivisi.

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ultimo aggiornamento: 05-05-2014


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