La ferita è ancora aperta e per gli argentini non può certo bastare “La Mano de Dios” per rimarginarla. Prima dell’amichevole contro la Slovenia giocata sabato 7 giugno a La Plata la Nazionale argentina ha esposto uno striscione per rivendicare la sovranità delle Isole Falkland (“Malvinas”, secondo gli argentini). Ora la Federazione del paese sudamericano rischia una multa dalla Fifa. Gli attriti tra Inghilterra e Argentina non si sono mai sopiti e iniziarono quasi due secoli fa, ma il conflitto cruento scoppiò tra il marzo e il giugno del 1982 quando la Gran Bretagna di Margaret Thatcher reagì contrattaccando militarmente all’invasione ordinata dall’allora presidente del paese sudamericano, il generale Leopoldo Galtieri. Le truppe di Galtieri furono sconfitte e alla fine si contarono 907 vittime, di cui 649 argentine.

Il ricordo della guerra persa caricò la Selección che si prese un piccola rivincita sul campo, con Diego Armando Maradona che ridicolizzò la Nazionale Inglese nel 1986. Ma il conflitto è sempre vivo negli occhi e nella mente dell’Argentina che perse la sovranità delle isole nel 1829, proprio a causa degli inglesi. Poco più di duemila abitanti, quasi tutti di origini scozzesi, hanno partecipato nel referendum del 10 marzo 2013: il 99.8% della popolazione locale ha votato per mantenere sull’arcipelago lo status politico di territorio britannico d’oltremare e solo 3 hanno risposto in modo negativo alla richiesta di conferma della situazione attuale. Eloquente la reazione dell’Argentina, per voce della presidente Kirchner: “Una parodia”.

Lo striscione esposto dai giocatori argentini non ha scalfito più di tanto la Nazionale Inglese e il governo di Sua Maestà. Con il tipico aplomb d’Oltremanica il Foreign and Commonwealth Office (il dicastero del Regno Unito responsabile della promozione degli interessi del Paese all’estero) ha preferito glissare: “Il Mondiale dovrebbe riguardare lo sport, non la politica”. E la Nazionale di Hodgson? I primi avversari dell’Italia si preparano al Mondiale e il responsabile della comunicazione ha stilato un comunicato di nove punti in cui si invita i tesserati ed i calciatori a non parlare della Falklands e… dell’Italia.

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