Quando c’è da assegnare nuove poltrone, è sempre scontro tra i colossi del calcio italiano. La Figc deve rinnovare il proprio establishment dopo il disastro ai Mondiali di Brasile 2014, a cui sono seguite le dimissioni del CT Cesare Prandelli e del presidente federale Giancarlo Abete. Da giorni, si parla ormai come nuovo presidente designato di Carlo Tavecchio, 71 anni, ex esponente di spicco della DC ed attuale presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Una candidatura sostenuta da molti, ma non da tutti ovviamente: c’è chi vorrebbe uno svecchiamento delle istituzioni sportive e addirittura ci sono società combattute al proprio interno, se è vero come è vero che Adriano Galliani sostenga la candidatura di Tavecchio, mentre l’altro ad del Milan, Barbara Berlusconi chiede la nomina di un “quarantenne”.

Il principale antagonista di Tavecchio, dunque, sembra essere Demetrio Albertini, ex calciatore proprio del Milan e attuale vice-presidente, carica che il dirigente federale aveva annunciato di voler lasciare diversi mesi fa, ma poi rimase al suo posto, facendo anche da capo delegazione agli azzurri in Brasile. La situazione è molto delicata e stando a quanto riporta oggi il ‘Corriere dello Sport’, ci sarebbero sostanzialmente due fazioni in Figc: una che supporta appunto Tavecchio, guidata da Lotito, Macalli e Galliani, mentre Albertini è sponsorizzato da Andrea Angelli, presidente della Juventus. Scartata in partenza la terza via proposta dal presidente del Coni Malagò, che propone il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio.

Ad inizio settimana prossima, sia Tavecchio sia Albertini cominceranno a muovere le pedine: il primo convocherà il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti per valutare il da farsi, mentre a favore del secondo si dovrebbero muovere congiuntamente Assocalciatori e Assoallenatori, capitanate rispettivamente da Damiano Tommasi e Renzo Ulivieri, tra l’altro candidato al ruolo di CT ad interim. Attualmente, Tavecchio è in vantaggio, seppur di poco, su Tommasi: il primo può contare sul 34% dei voti della LND, mentre il secondo sul 30% di Aic e Aiac assieme. Se si aggiungessero anche gli arbitri, Albertini potrebbe strappare un altro 2%, ma la strada per il 50% più uno dei voti è in salita: il 5% è in mano alla B, il 12% alla Serie A e il 17% alla Lega Pro. Quale campionato sarà decisivo per il nuovo corso Figc?

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