Gli ultras Carsi del Besiktas, gruppo d’ispirazione anarchica, erano a capo della protesta che ha radunato le tre principali tifoserie di Istanbul, durante la rivolta di Gezi Park che provocò nove morti e oltre ottomila feriti. In quei giorni non era raro vedere foto che immortalavano tifosi delle tre squadre di Istanbul abbracciati durante le manifestazioni di piazza. La decisione di protestare insieme, secondo il comunicato pubblicato nel maggio dl 2013, era stata presa per rispondere alle violenze messe in atto dalla polizia contro i dimostranti, e a promuovere l’iniziativa sarebbero stati gli ultras Carsi.

Secondo Amnesty International il governo di Ankara si rese protagonista di una “violazione su vasta scala dei diritti umani”. Ma il procuratore Adem Meral è convinto che i 35 tifosi sotto accusa non fossero in realtà interessati alle manifestazioni, ma tentassero di cavalcare l’onda delle proteste per condurre un’azione di forza presumibilmente contro il governo, e avrebbero persino studiato un piano per la cattura dell’allora primo ministro Erdogan all’interno dei suoi uffici.

Le 38 pagine della relazione contengono le telefonate tra i tifosi, le foto delle bombe carta trovate nella abitazioni degli ultras e le maschere antigas che Erol Ozdil, uno dei leader Çar?i, custodiva nella sua casa. Durante i movimenti di protesta Erdogan ha sempre sostenuto la tesi del complotto di un gruppo di estremisti. I 35 ultras incriminati rischiano l’ergastolo, nella peggiore delle ipotesi. Un verdetto che potrebbe non essere accolto con distacco dai movimenti e dagli ultras di Istanbul.

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ultimo aggiornamento: 13-09-2014


Rassegna stampa 13 settembre 2014: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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