Il presidente della Juventus Andrea Agnelli è intervenuto oggi al Globe Soccer che si sta svolgendo in questi giorni a Dubai. Nello stesso evento in cui Michel Platini ha parlato del suo “cartellino bianco”, il numero uno bianconero ha fatto il punto sullo stato di salute del calcio in Italia. Il quadro che ne viene fuori non è certo roseo, tutt’altro, Agnelli dice chiaramente che in questo momento il nostro paese è costretto ad inseguire le altre realtà europee che in questi ultimi anni ci hanno raggiunto e poi distanziato. Le colpe sono da ricercare in molti fattori, l’arretratezza infrastrutturale del nostro paese è uno di quelli principali, e in questa situazione difficile c’è anche la Juventus che pure riesce a fare molto meglio delle altre italiane.

Gli stadi italiani sono tutti vecchi, poco adatti allo spettacolo moderno che è diventato il calcio e così il prodotto Serie A ha perso il suo appeal su quei mercati in cui il calcio estero è predominante. Viene in mente l’Asia ma anche il continente americano, in questi posti la gente sceglie di seguire la Premier League, la Liga o la Bundesliga. Il nostro campionato che prima era il punto di arrivo per un campione si è trasformato in una tappa di passaggio prima di approdare in uno squadrone europeo:

Il calcio italiano ha bisogno di recuperare, compresa la Juventus che pure passa da ottimi risultati sportivi e di fatturato. Eravamo il campionato dei fuoriclasse e oggi siamo considerati un transito. Non possiamo confrontarci con chi ha strutture di ben altra capacità. Il nostro campionato ha impianti con età media di 64 anni e non regge il confronto con chi ha sviluppato arene moderne, confortevoli e più capienti.

Per questo le società inglesi, tedesche e in parte anche spagnole hanno possibilità di fatturato superiori rispetto alle nostre. A rendere ancora più difficile la situazione contribuisce anche il difficile momento economico che sta attraversando il nostro paese, la crisi si è fatta sentire sicuramente di più rispetto alla Germania:

Il Chelsea ha una capacità doppia di vendita di biglietti rispetto alla Juve e in Germania il reddito medio è più alto rispetto all’Italia, quindi il problema non sono solo gli stadi. Di certo dobbiamo provare il rilancio. La Roma sta per fare un passo importante. D’altra parte, pur incassando 1 miliardo e 200 milioni di diritti tv, siamo preoccupati nel vedere che chi non tifa, all’estero, sceglie le partite con scenografie migliori delle nostre.

Qual è la ricetta per provocare un’inversione di tendenza? Agnelli può parlare prendendo come esempio quello che sta provando a fare la sua Juventus. La società bianconera sta ampliando il suo mercato sbarcando con il proprio marchio in Cina, in Indonesia e in altri paesi emergenti. Operazioni che nel prossimo biennio porteranno qualcosa come 30 milioni di euro in più nelle casse societarie. È un primo passo, ma la strada per colmare il divario è ancora lunga e non può essere percorsa solo da qualche club, serve che tutto il movimenti si metta in marcia.

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ultimo aggiornamento: 28-12-2014


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