Felipe Anderson ha solo 21 anni eppure negli ultimi tre ha vissuto quattro vite diverse, e scusate se è poco. La prima ritrae un giovanissimo e brillante trequartista che al Santos faceva faville in un trio meraviglioso composto, oltre che da egli stesso, da Neymar e André, attirando su di sé gli occhi di grandi squadre europee compreso il Real Madrid; quando il suo talento esplose mise le mani sul suo cartellino la Doyen Sports, fondo d’investimento inglese, e da quel punto cominciò un’altra storia perché due anni fa di questi tempi la Lazio si ritrovò in pole position per acquisirne le prestazioni sportive, salvo trovare mille intoppi tra trattative divise tra Brasile e Inghilterra.

Felipe Anderson era d’accordo col club biancoceleste ma suo malgrado si ritrovò imprigionato nella sua classe, dovendo di fatto restare a San Paolo per sei mesi; poi sul finire di giugno 2013, dopo non pochi patemi per la coppia Lotito – Tare, la situazione si sbloccò e il fantasista di Brasilia riuscì a sbarcare nel Vecchio Continente per la cifra monstre di 9 milioni di euro, niente male per un classe ’93 e soprattutto per le attitudini sparagnine della dirigenza laziale. Sembrava l’inizio di un capitolo felice della sua vita, l’anno passato invece Felipe Anderson non riuscì ad ambientarsi, poco capito da Petkovic, incolore quando impiegato e subissato da critiche e scetticismi in relazione all’investimento fatto.

La scorsa stagione è stata davvero difficile per il numero 7 biancoceleste, oscurato dall’esplosione di Keita e dal campionato deludente dei capitolini; e arriviamo a quest’anno: via Petkovic, Pioli nuovo allenatore, Felipe Anderson parte in seconda fila nelle gerarchie dell’undici titolare della Lazio. Poi però si sblocca in Coppa Italia contro il Varese, si ripete a Parma e contro l’Inter prima di Natale segna una doppietta a San Siro; si riaccende l’entusiasmo intorno a lui, che si presenta all’Olimpico per la prima dell’anno con molti occhi addosso, in una sfida delicata per la corsa al terzo posto. E contro la Sampdoria fornisce una prestazione stellare condita da un gol bellissimo e due assist di pregevole fattura, saltando puntualmente l’uomo.

Ora Felipe Anderson ha fiducia, gioca benissimo e trova la porta con facilità, per la gioia di chi ha sempre intimamente creduto in lui; a fine partita l’allenatore della Sampdoria Sinisa Mihajlovic, mai tenero quando la sua squadra perde, ha ammesso che a far pendere l’ago della bilancia verso i padroni di casa è stato proprio il brasiliano che “stasera sembrava Cristiano Ronaldo“. Lui, conteso dai microfoni dei giornalisti, ha spiegato:

“Ho sempre pensato di cambiare squadra per giocare, ma la società ed il tecnico hanno creduto in me. Pioli mi sta dando grande spazio. Io sapevo che avrei dovuto aspettare un pò, conoscevo il calcio italiano e qui c’è molta intensità. Ora sto bene fisicamente ed ho capito cosa fare in campo. Pioli è stato importante perché da quando sono arrivato mi ha dato libertà di giocare. Riesco a fare le mie giocate sia da destra che da sinistra. Abbiamo potenzialità per rimanere al terzo posto, abbiamo grandi ambizioni e dobbiamo pensare partita dopo partita per arrivare il più lontano possibile”.

Non mancano gli elogi nei suoi confronti anche da parte di Marco Parolo, il compagno di squadra che ha sbloccato la gara, che ha detto: “Finalmente sta esplodendo, dobbiamo godercelo. È un grande calciatore, lo ringrazio per l’assist“. Gli fa l’eco mister Stefano Pioli che per una volta parla di un singolo calciatore:

“Ho trovato un giocatore di talento. La stagione precedente non era stata esaltante, c’erano scorie negative, ma abbiamo lavorato con tutti ed il merito è dei ragazzi. Felipe aveva bisogno di fiducia e continuità, anche se c’è concorrenza perchè in panchina c’è un altro tridente e tutti devono conquistarsi il posto”.

Mancava all’appello Claudio Lotito che aveva rischiato tanto spendendo una cifra così alta per Felipe Anderson; dopo un anno a sentire critiche e scetticismi, finalmente può sventolare ai quattro venti la bontà della sua intuizione:

“Ho fatto una battaglia per acquistare Felipe Anderson, il quale ha avuto un rendimento altalenante durante l’avvio della sua esperienza biancoceleste. Era normale in quanto ha cambiato stile di vita in poche settimane, oggi si è confermato quello che in realtà è sempre stato. Adesso è tranquillo, è sicuro di sé e sta mostrando le proprie caratteristiche”.

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ultimo aggiornamento: 06-01-2015


Rassegna stampa 6 gennaio 2015: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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