Lo stadio Friuli di Udine, seppur in ristrutturazione, non può non ricordare ai tifosi della Juventus una data storica: il 5 maggio. No, non quello del Manzoni, ma quello di Del Piero e Trezeguet, i due uomini che regalarono ai bianconeri di Lippi uno scudetto inaspettato, complice il ko clamoroso dell’Inter all’Olimpico di Roma contro la Lazio. Questa digressione storica perché oggi, alle 15, i campioni d’Italia tornano in Friuli per una trasferta che potrebbe lanciarli a +9 sulla Roma, fermata ieri sera in casa dall’Empoli.

Nove punti di vantaggio sarebbero un buon margine. Ma l’Udinese non sarà d’accordo. Storicamente, come ha detto pure Andrea Pirlo in settimana, questa è una trasferta strana. Qui, ricordiamo anche questo, Alex Del Piero subì l’infortunio più grave della sua storia. Corsi e ricorsi storici. Anche se poi la storia bisogna chiuderla in un cassetto e pensare all’attualità. L’attualità dice che Allegri ha parecchi problemi di formazione oggi.

A centrocampo mancano infatti l’infortunato Vidal e lo squalificato Marchisio. Fino all’ultimo, non si sa se la Signora si presenterà in abito antico (il 3-5-2) o se sfoggerà comunque la collezione autunno – inverno del 4-3-1-2. Pure in avanti c’è il ballottaggio tra Llorente e Morata, protagonisti in qualche modo tutti e due della qualificazione alle semifinali di Coppa Italia. Manca l’alternativa Giovinco, neanche convocato. Dunque, anche in questo caso, l’allenatore deve fare i conti con una certa ristrettezza di scelte.

La Juve vista proprio a Parma, in Coppa Italia, difficilmente potrebbe scappare a +9. Serve una squadra con tanta fame. E’ sicuramente un’occasione da sfruttare. All’andata fu tutto facile contro l’undici di Stramaccioni che, nel frattempo, è entrato perfettamente nella parte e sta guidando l’Udinese a un campionato onesto e sicuro. Non abbiamo ancora citato Tevez: il numero 10 sulla schiena evoca ricordi belli in questa città. Per gli uni (il già citato Del Piero, ma anche Platini) e per gli altri (un certo Zico). L’Apache potrebbe essere la freccia della fuga. L’arma in più, come in tante altre partite. Ricordando quel 5 maggio… Tra numeri da giocare e partite da vincere.

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