Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere federale con delega alla riforme, è convinto di poter rilanciare il calcio italiano. Come? Allargando il modello biancoceleste, quello che gli ha consentito in pochi anni di avere una gestione economica sana, nonostante partisse da una situazione debitoria importante. La Lazio magari non vincerà mai lo scudetto sul campo, ma quello dei conti lo ha già vinto e più di una volta. Lotito è convinto che una gestione economica sana possa togliere dal pantano l’intero movimento calcistico nostrano, attualmente troppo lontano dai modelli inglesi e spagnoli, che ci distanziano di netto. Per fronteggiare il “rosso” fisso con cui devono fare i conti la maggior parte delle società nostrane, il numero uno biancoceleste propone l’istituzione di uno scudetto dei bilanci:

“Propongo e farò di tutto affinché le istituzioni sportive nazionali prendano in considerazione l’ipotesi di introdurre uno ‘scudetto dei bilanci’, formalmente riconosciuto, al fine di sensibilizzare i club di tutte le leghe nazionali ad investire in modo intelligente, valorizzando soprattutto i nostri giovani. Possiamo e dobbiamo dare anche noi il buon esempio al Paese”.

Non solo la Serie A, dunque, ma anche la cadetteria e i campionati minori: lo scudetto dei conti, Lotito lo vorrebbe dare a tutte quelle società che si distingueranno per una gestione societaria sana. Non sarà solo un premio simbolico, ma ci sarà un albo che conteggerà i titoli esattamente come avviene attualmente per quelli conquistati sul terreno di gioco. Ogni campionato, nelle intenzioni del patron biancoceleste, che controlla anche il pacchetto di maggioranza della Salernitana (Lega Pro), incoronerà sostanzialmente ogni anno due vincitori: uno sul campo e un altro in segreteria.

Il calcio in Italia è una delle attività che producono maggiore ricchezza, ciononostante abbiamo le squadre più indebitate d’Europa, evidenzia ancora Lotito, e siamo molto indietro rispetto ai dettami del Fair Play Finanziario, entrato in vigore nel 2009:

“Il calcio italiano è tra i più indebitati in Europa, il che non fornisce alcuna garanzia di stabilità al comparto. Nella stagione 2012-13 i debiti dei nostri club erano pari a 2.947 milioni di euro (+1.9% rispetto alla stagione 2011-2012). L’ora delle ristrutturazioni – prosegue il presidente ad ‘Adnkronos’ – sarebbe dovuta scoccare già nel 2009, quando il Comitato Esecutivo Uefa ha introdotto il progetto di fair play finanziario che mirava a far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e a portarle in pareggio di bilancio. Ma finora, in Italia, sono stati compiuti solo dei piccoli passi”.

Infine, Lotito mette in guardia da quella che è ormai diventata una vera e propria moda, ossia quella di mettere i club nelle mani di investitori stranieri, che sostanzialmente prestano soldi freschi in cambio di garanzie sui ricavi.

“In un settore sempre più alla ricerca di liquidità, tra l’altro, si stanno affacciando investitori esteri pronti a prestare ai club le risorse necessarie in cambio di garanzie sui flussi di ricavi certi – conclude Lotito – il che sul lungo periodo significa svendere le nostre potenzialità”.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 09-02-2015


Top-player scontenti: tre grandi attaccanti hanno deciso di cambiare aria

Calciatore del Manchester filmato a fare sesso nei bagni