Alessandro Del Piero, ex capitano della Juventus, è stato intervistato dal quotidiano spagnolo ‘As’ a poche ore dalla semifinale di ritorno di Champions League tra i bianconeri e il Real Madrid. L’ultima volta che ‘Pinturicchio’ giocò al Bernabeu, nel 2008, fu doppietta e standing ovation di tutto lo stadio, al quale Alex rispose con un inchino. Una notte storica che resterà per sempre uno dei ricordi indelebili per la carriera dell’ex numero 10 e per la storia stessa della Juventus.
Soffermandosi sulla gara di questa sera, la Juve parte con un leggero vantaggio numerico dovuto al punteggio di 2-1 maturato nel match di andata, ma sarà comunque difficilissimo trovare la finale:

“Possono scrivere una nuova pagina del grande libro della storia bianconera – dichiara Del Piero ad As -. I grandi giocatori devono sempre esibirsi sui grandi palcoscenici e non c’è niente di meglio che farlo al Bernabeu”.

Pochi avrebbero pronosticato in estate i risultati ottenuti dalla squadra di Allegri scudetto conquistato con quattro giornate dal termine, finale di Coppa Italia e semifinale di Champions:

“La vittoria contro il Borussia Dortmund – prosegue Alex – , e forse anche il successo contro l’Olympiacos, hanno messo qualcosa nella testa dei giocatori, che ora si sentono più liberi. Pirlo? E’ un leader dentro e fuori dal campo, è un giocatore di squisita intelligenza e, in definitiva, fa la differenza. Pogba? E’ il giocatore del futuro, per le caratteristiche tecniche e la forza fisica. E’ un giocatore col fisico dei migliori giocatori nella Nba, estremamente moderno, destinato a diventare il numero uno nel centrocampo”.

Dall’altra parte, però, ci sarà un grande amico di Del Piero, quel Carlo Ancelotti che alla Juventus aspettò che Alex tornasse quello di un tempo dopo un grave infortunio, attirandosi molte critiche:

“Rapporto splendido, quando è arrivato avevo appena iniziato il recupero dopo il grave infortunio al ginocchio che mi ha fatto perdere metà della stagione 1998-99. Ha saputo aspettarmi e mi ha portato ad essere lo stesso di prima nelle successive due stagioni. Non è stato facile, ma io sono sempre stato in grado di contare sul suo rispetto e stima. E’ un grande allenatore e un grande uomo. Cosa ho imparato da lui? Molte cose e una in particolare – ammette – , cioè che si può essere un grande leader senza gridare o senza farsi notare. Ancelotti ha mantenuto tutte le sue qualità di uomo equilibrato ed educato”.

Del Piero e il Bernabeu, una storia che narra di emozioni straordinarie: su tutte la partita del 2008:

“La prima volta è stata un’emozione straordinaria. Hai la sensazione che ti stai preparando a salire sul palco del teatro più prestigioso del mondo, con il pubblico più esigente. Il Bernabeu è una leggenda. Gli applausi nel 2008? Quando si gioca a calcio si può vincere, divertirsi, far divertire, ma resta un gioco e questo è quello che è successo quella notte. Il riconoscimento pubblico è stato meraviglioso. Quando ho sentito gli applausi mi sentivo altro 1.95 e non 1.74”.

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ultimo aggiornamento: 13-05-2015


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