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Serie A

Juventus-Frosinone: disservizi per abbonati, nessuna risposta dalla società

26 settembre 2015 – Aggiornamento. Dopo il resoconto dell’accaduto, abbiamo contattato sia il customer care della Juventus sia il suo ufficio stampa.

Al momento, non abbiamo ottenuto alcuna risposta, né dall’assistenza clienti né da chi, per la Juventus, si occupa di comunicazione e rapporti con i giornalisti.

Juventus-Frosinone, l’odissea degli abbonati

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Lo scorso anno avevamo documentato l’insulsa gestione della trasferta per la finale di Champions League Juventus-Barcellona.

Oggi tocca fare di nuovo un racconto di quelli che possono capire solamente i tifosi, probabilmente solo gli abbonati.

Riassumere i fatti è davvero complicato, soprattutto per chi, appunto, non è avvezzo al tifo allo stadio. Proviamoci.

Gli abbonamenti per la stagione calcistica 2015-2016 vengono “caricati” sulla famigerata tessera del tifoso, che è una tessera magnetica, con un codice a barre, e che ha una scadenza. Questa scadenza può avvenire anche a stagione calcistica in corso. Le tessere degli abbonati della Juventus che scadevano, per esempio, lo scorso mese di maggio, sono state via via prorogate. Fino a scadere il 31 ottobre 2015.

Nel frattempo, si è aperta la campagna abbonamenti.

Chi non aveva ancora ricevuto la nuova tessera, aveva la possibilità di “caricare” il proprio abbonamento sulla tessera vecchia, se intendeva rinnovarlo.

Al momento dell’arrivo della nuova tessera, poi, l’abbonato doveva spostare il proprio abbonamento dalla vecchia alla nuova perché l’operazione non veniva gestita in automatico.

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Per un mese, il sistema per molti semplicemente non funzionava: non si poteva trasferire il proprio abbonamento.

Così, alla prima partita di campionato, Juventus-Udinese, molti tifosi si sono presentati con la tessera vecchia, quella nuova e il segnaposto (di carta, che si deve portare con sé obbligatoriamente anche se non è un titolo valido per l’accesso).

Tutto in regola: al primo cancello si passa con la tessera nuova, al secondo con quella su cui è rimasto caricato l’abbonamento (quella vecchia).

Poi si arriva a Juventus-Frosinone. E qui succede il capolavoro della disorganizzazione. Il primo controllo si passa. Ma ai tornelli, dove avviene la lettura del codice a barre, non passa né la tessera vecchia né quella nuova. E gli addetti si rifiutano di far entrare un nutrito numero di abbonati. Qualche decina? Forse un centinaio? Rimandano i tifosi in biglietteria a farsi stampare un biglietto.

In una delle biglietterie fuori dalla Curva Sud c’è poca gente. Ma rimandano indietro tutti quelli che non entrano nel settore K. Allora quelli che devono entrare nel settore C passano, forzatamente, all’altra biglietteria. Assediata. La coda degli abbonati che hanno pagato 430 euro e vorrebbero vedere la partita è mescolata a quella di chi sta cercando di comprare un biglietto, perché ci sono molti titoli d’ingresso disponibili.

I due addetti, che poi diventano tre, non hanno a disposizione un computer. Hanno un elenco cartaceo su cui cercano nome e cognome e numero di tessera degli abbonati che vorrebbero poter entrare a vedere la partita per cui hanno pagato. Se gli addetti non trovano la corrispondenza nell’unico elenco cartaceo che si contendono, chiamano qualcuno, gli dettano il numero della tessera, poi stampano un biglietto e annotano a mano nome e cognome dell’abbonato.

Risultato di questa operazione?

In questa coda degli emarginati tecnologici, urla, lamentele, incredulità. Molti tifosi abbonati, che magari fanno anche qualche centinaio di chilometri per sostenere la propria squadra, entrano addirittura al 25’ del primo tempo. O anche oltre.

Fra di loro, il sottoscritto. Che, senza alcun avviso da parte della società, si è trovato la tessera vecchia immotivatamente disattivata e l’abbonameno non caricato sulla tessera nuova.

Questa, che abbiamo provato a raccontare sobriamente, cercando di essere quanto più chiari possibili, è la gestione che la società quattro volte Campione d’Italia e Vicecampione d’Europa offre ai propri tifosi e sostenitori più fedeli: quelli che pagano un abbonamento che peraltro da cinque anni, anche in virtù dei successi, è in costante aumento. Una gestione semplicemente imbarazzante.

[Nelle immagini, la situazione surreale alla biglietteria e il biglietto “di servizio” che veniva rilasciato agli abbonati].



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