Can i have some remedy? Remedy for me, please…“, cantavano così gli americani Black Crowes, inno rock di ormai 20 anni or sono, di quelli che restano nell’immaginario collettivo. Un grido di allarme, di salvezza, di soluzione immediata da trovare. Qualcosa di molto vicino al lamento di Javier Pastore, al suo richiamo in direzione Milan dopo ancora gli ultimi attacchi mediatici dei giornalisti francesi e francofoni e la scarsa presenza “difensiva” del club nei suoi confronti a partire dal suo padre putativo Leonardo.

Insomma, quella tra Pastore e la Ligue 1 è una storia destinata a finire. Secondo entrambi, il più presto possibile. Il procuratore Simonian (lo stesso che al momento non ha trovato ancora una sistemazione ad Alvarez dell’Inter) si è mosso su autorizzazione del PSG e la strada che accontenta tutti è stata trovata da tempo e si chiama Milan. Tutti tranne il Paris Saint-Germain che però un piccolo debito di riconoscenza nei confronti di Galliani ce l’ha ancora dopo il doppio-sacco chiamato Ibra e Thiago Silva.

Lo sceicco farà dunque di tutto pur di accontentare il filone Braida del club di via Turati, filone che ha avuto anche la benedizione di Berlusconi sul nome di Pastore: farà di tutto tranne che regalare. Ci va un’offerta seria, per quanto diluita nel tempo e “a perdere” per i parigini. Cosa che il Milan intende fare al momento opportuno che, magari, sarà anche prima del 31 gennaio nonostante circolino da tempo a Milanello i nomi di altri due cloni di Pastore, ovvero Mugni del Colon e Paredes del Boca.

A mettere i pezzi del puzzle al loro posto ci potrebbe pensare lo stesso PSG che in queste ore ha contattato il Newcastle per il miglior assistman e uomo-dribbling di questo primo spaccato di Premier League: Hatem Ben Arfa, ovvero il figliol prodigo. Il trequartista dei Magpies è infatti non solo un prodotto della capitale transalpina, ma è anche cresciuto nelle giovanili del PSG.

Lui ha già commentato dicendo che tornerebbe di corsa (e senza tante pretese economiche) all’ombra della Tour Eiffel, ed è chiara a tutti l’esatta incompatibilità tecnica tra lui e Pastore, scaricato nuovamente di recente anche da Carlo Ancelotti.

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