Antonio Conte e il Real Madrid si diranno sì martedì, quando ci sarà anche la presentazione alla stampa e ai nuovi tifosi. L’ex allenatore di Juventus e Chelsea firmerà un contratto triennale con il club del presidente Florentino Perez, dopo il fallimento di Lopetegui, culminato con la “manita” rimediata nel Clasico contro il Barcellona al Camp Nou. I legali delle parti stanno limando gli ultimi dettagli del contratto, ma non vi è più dubbio sul fatto che la scelta del Real Madrid sia ricaduta sull’allenatore che è stato allontanato dal Cheslea al termine della passata stagione per dissidi ormai insanabili.

Conte arriva al Real Madrid probabilmente nel momento più difficile della sua storia recente, dopo tre Champions consecutive vinte e una ricostruzione in atto che gli renderà la vita difficile. A peggiorare le cose, c’è poi un’ostilità nemmeno tanto velata da parte del capitano nonché capo dello spogliatoio dei Blancos. Sergio Ramos, a margine della sconfitta contro il Barcellona, si è affrettato a dichiarare: “Conte? Dico solo che il rispetto si guadagna, non si impone. Abbiamo vinto tutto con allenatori che già conoscete, alla fine la gestione dello spogliatoio è più importante delle conoscenze tecniche di un allenatore”.

Conte il precedente con Diego Costa

Il perché di queste affermazioni è presto individuato: Conte è stato fortemente sconsigliato a Ramos e agli altri compagni della nazionale spagnola che militano nel Real Madrid da Diego Costa. L’attaccante, infatti, è stato letteralmente scaricato dal tecnico italiano quando si trovava al Chelsea con un freddo messaggino. Una modo di fare che allora ha trovato la solidarietà da parte di altri calciatori spagnoli e che ora si troveranno l’ex ct azzurro come nuovo allenatore. La strada per Conte è in salita, sia dal punto di vista strettamente sportivo, sia ambientale.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 29-10-2018


Barcellona-Real Madrid 5-1: i video dei gol di Coutinho, Suarez (tripletta), Marcelo e Vidal

Real Madrid: ufficiale l’esonero di Lopetegui, ma il successore non sarà Conte