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Caccia all’erede di Buffon: la sfida è tra Scuffet, Leali, Cragno e Perin

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Trentasei anni da una settimana o poco più, Gianluigi Buffon pare avere le stimmate del portiere immortale: esordì nella massima serie la bellezza di 19 anni fa, nel giro di un paio di stagioni si assestò su livelli altissimi diventando in men che non si dica il portiere italiano più forte da lì a venti anni. In questi quattro lustri ha fagocitato intere generazioni di portieri nostrani che hanno potuto indossare le prestigiose maglie della Juve e della Nazionale solo nei casi, per altro non così frequenti, di suo forfait (il riferimento è ai vari Storari, Abbiati e Marchetti); ma anche una leggenda come Super Gigi prima o poi dovrà dire basta e la tradizione degli estremi difensori di casa nostra di sicuro non appenderà i guantoni al chiodo. Orde di giovanotti sono pronti a ricalcare le orme dei loro miti tra i pali, così ad oggi riusciamo ad individuare ben quattro nomi che potrebbero nel futuro più o meno immediato entrare a far parte del club esclusivo dei portieri fenomenali: si tratta di Simone Scuffet, Nicola Leali, Alessio Cragno e Mattia Perin. Cerchiamo di conoscerli meglio e, mi raccomando, votate nel sondaggio in fondo al post!

Simone Scuffet

Basterebbero tre considerazioni per sentire odore di predestinazione: ha esordito in Serie A sabato scorso con la maglia dell’Udinese (vittoria a Bologna per 2-0) a 17 anni e 7 mesi (meno di Buffon quando fece la sua prima apparizione nello 0-0 tra Parma e Milan del 1995), ha nel suo cognome la doppia effe dei suoi illustri predecessori (Zoff e Buffon, ovviamente) e viene dal Friuli, il che significa che era dal 1962 che un friulano non difendeva la porta della squadra di Udine (e torniamo a Dino Zoff!). Nato il 31 maggio del 1996 a Udine (ma è di Remanzacco), al Dall’Ara è stato perfetto (ha giocato per un infortunio dell’ultimo secondo occorso a Brkic), ieri in Coppa Italia contro la Fiorentina non ha potuto nulla solo contro il potente tiro di Vargas, per il resto un’altra partita da sette in pagella (con annessa super parata su Matri): Scuffet pare davvero il nome forte del futuro dei nostri portieri, perché nonostante studi ancora, non ha la patente ed è timidissimo, ha già fatto vedere talento cristallino con la Primavera udinese l’anno passato, e soprattutto con l’Italia Under 17 del ct Zoratto. Ora gioca, si allena e si misura coi grandi, ha la fiducia di Guidolin, la stima dei Pozzo: l’inizio di una grande carriera? Voto 8.

Nicola Leali

Il ruolo di erede designato di Gigi Buffon dovrebbe essere il suo, almeno ad analizzare i dati oggettivi della vicenda: Leali è un giocatore della Juve che lo acquistò nel 2012 per 3.8 milioni dal Brescia, con i bianconeri ha un contratto in essere fino al 2017 e nelle sue esperienze in provincia sta mettendo in mostra tutte le sue doti, una su tutte (che poi è la più importante) la perfezione stilistica nei fondamentali. Forse per un portiere destinato a diventare leggenda non occorre che altro: pulizia negli interventi, impeccabilità nelle prese, buone uscite, senso della posizione e via discorrendo, tutte qualità che il ragazzo di Castiglione delle Stiviere possiede. Nato il 17 febbraio del 1993, dopo due anni nelle giovanili bresciane esordì in Serie A 18 anni e 3 mesi in una partita di fine stagione contro il Cesena; quindi in Serie B, sempre con i lombardi, 16 partite e la conferma di quanto si vociferava: la Juve aveva messo gli occhi su di lui, in estate lo compra. I prestiti a Lanciano e La Spezia, dove milita quest’anno, hanno confermato tutte le buone referenze degli addetti ai lavori: forse non spiccherà per interventi plastici o per un look sbarazzino, ma proprio questo basso profilo hanno convinto la Vecchia Signora a puntare su di lui. Voto 8-.

Alessio Cragno

Da Fiesole con furore, attualmente è l’estremo difensore titolare del Brescia, società che lo scovò a 15 anni mentre giocava in quel di Firenze per il San Michele Cattolica Virtus: nato il 28 giugno del 1994, di lui si dice un gran bene e non solo da quest’anno. E’ un portiere strano: ha una grande esplosività e riflessi più che pronti, compensa un’altezza non proprio da gigante (176 centimetri) con le sue qualità muscolari e tecniche; gli esperti dicono che è in via di formazione, per quanto riguarda il fisico, dal canto suo non ha nessun timore reverenziale a difendere la porta delle Rondinelle con grandissima capacità. Tifoso della Fiorentina, ha un approccio molto distaccato e a tratti giocoso verso la professione, e non solo per la giovane età; Saurini, suo allenatore nella Primavera bresciana, ha detto di lui: “Intravedo in lui grandi doti, soprattutto cavalcando il luogo comune che i portieri di grandissimo livello devono anche avere una vena di leggera pazzia“. Convocato da Gigi Di Biagio nell’Under 21 azzurra, contro il Bari sabato scorso ha avuto solo per sé emissari del Basilea: il club svizzero vorrebbe affidargli il post Sommer, il Brescia si frega le mani pensando all’ennesimo affare, anche perché in rampa di lancio c’è il baby Gori. Voto 7.5.

Mattia Perin

A 21 anni compiuti questo estroso e reattivo estremo difensore pontino (è nato a Latina il 10 novembre del 1992) ha già alle spalle 79 partite tra Serie A e Serie B, uno score che sarebbe anche ottimo se non fosse che ha subito la bellezza di 137 gol. Un po’ troppi? Non proprio perché i numeri sono importanti, ma bisogna anche saperli valutare: esordì nel massimo campionato nel maggio 2011 appena maggiorenne in una partita che il Genoa, che lo aveva prelevato dalle giovanili della Pistoiese nel 2008, giocò al Ferraris contro il Cesena; subito due reti al passivo, ma in fondo il Grifone vinse, e poi quella partita non contava nulla ai fini della classifica. Ecco dunque che arriva l’anno di maturazione in cadetteria a Padova, partito titolare, si ritrova in panca appannaggio di Pelizzoli, torna titolare, paga l’inesperienza e una difesa ballerina, stessa identica sorte capitatagli al Pescara in Serie A l’anno dopo. Le ossa se l’è fatte e si vede quanto quest’anno Perin sia un portiere di sicuro affidamento, sta difendendo la porta del Genoa con personalità, qualità e quel pizzico di spettacolarità che non guasta mai; ha carattere il ragazzo, sa parare, e se pure non dovesse arrivare al top del top di sicuro si guadagnerà più di una copertina. Voto 7.5.

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