Storie di emigrazione, la tratta comincia ad esser di nuovo nota, dall’Italia alla Germania per cercare fortuna: non stiamo parlando di giovani laureati, pizzaioli meridionali e cervelli in fuga, ma di calciatori che di recente hanno vestito, con onore e bravura, la maglia azzurra dell’Italia Under 21, tornando a casa dalla trasferta israeliana con la medaglia d’argento quali vice campioni nell’Europeo di categoria. Entrambi di proprietà dell’Inter (come i colleghi di reparto Bardi, Bianchetti e Biraghi), tutti e due diretti verso l’opulenta Bundesliga. Un campionato in cui un classe ’91 e un classe ’90 sono già vecchi, a differenza della nostra Serie A dove nella mischia non sono ammessi giovanotti inesperti, almeno non nelle grandi squadre.
Stiamo parlando di Luca Caldirola e Giulio Donati, due pilastri della retroguardia azzurrina plasmata da Devis Mangia e impeccabile fino alla finale contro la Spagna: capitano e terzino destro, uomo d’ordine il primo motorino instancabile il secondo, alla fine hanno deciso di salutare l’Inter, squadra proprietaria del loro cartellino, e hanno raggiunto i vari Sala (Amburgo) e Molinaro (Stoccarda). Per Caldirola è la seconda esperienza all’estero dopo quella al Vitesse, in Olanda, tre anni fa, l’ultima stagione l’ha passata tra Cesena e Brescia: si accaserà al Werder Brema che sgancerà tre milioni per assicurarsi le sue prestazioni, voci rivelano che i nerazzurri avranno il diritto di controriscatto fissato a 4,5 milioni.
Donati ha già giocato in Serie A vestendo la maglia del Lecce in 14 occasioni nel 2010-2011, l’anno dopo sempre in prestito ha giocato a Padova, quest’anno era tornato nella sua regione, la Toscana, per difendere i colori del Grosseto: amara e netta retrocessione in Lega Pro ma riscatto morale in Israele con l’Under 21, tanto che le sue prestazioni tutto cuore e polmoni gli sono valse le attenzioni di un top club a tutti gli effetti, il Bayer Leverkusen allenato da Sami Hyypiä, finlandese difensore che di esperienza ne ha a bizzeffe. Anche per lui 3 milioni cash e rapida stretta di mano, con Moratti che dunque ha intascato 6 milioni per due giocatori di cui forse neanche conosce il volto non avendo mai esordito con l’Inter. Ma siamo sicuri che quello del petroliere sia stato un affare?
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