A margine di un incontro avvenuto oggi a Milano per la consegna del ‘Premio Fair Play Calcio e Tv’, Beppe Marotta ha commentato con i giornalisti presenti la rocambolesca sconfitta subita dalla Juventus all’Artemio Franchi e ha parlato in generale del momento non certamente semplice che sta vivendo la squadra bianconera.
L’amministratore delegato della Juve ha definito quella di ieri una “partita paradossale” e ha precisato che per il ko non sono ammissibili “alibi”. Quindi ha ammesso che quello che sta attraversando la squadra è “un momento di appannamento (ha detto appannaggio, Ndr)”:

Non parlo di crisi ma di stanchezza psicologica. Sapevamo di andare incontro ad un anno difficile per impegni e valore degli avversari. Siamo consapevoli che tutto è ancora in gioco, non vanno visti sul banco degli imputati l’allenatore – che sta facendo un lavoro ottimo ed è un vincente – o la squadra. Sapevamo che sarebbe stato un anno difficile perché è diverso il valore dei nostri avversari. Bisogna migliorare l’aspetto mentale.

Marotta ha più volte sottolineato che il blackout della squadra a Firenze non è stato “un fatto tecnico ma mentale”; l’ad, in particolare, ha fatto riferimento al fitto calendario in cui “siamo compressi” e alle gare delle Nazionali che hanno comportato “uno stress notevole”.
Impossibile poi non parlare della difficile sfida di mercoledì sera, quando la Signora incontrerà il Real Madrid in Champions in una gara che rischia (soprattutto in caso di risultato negativo) di essere decisiva per il suo cammino europeo:

Andiamo al Bernabeu per giocarcela fino alla fine. È una partita importante, abbiamo ancora punti in palio da conquistare con i denti, ma siamo alla portata dell’obiettivo.

Marotta ha detto che la Juventus ha “la consapevolezza che possiamo avere un ruolo da protagonista” e ha invitato la squadra a cambiare pagina:

Credo che la società, l’allenatore e i giocatori siano abbastanza scafati per affrontare l’impegno.

Infine, sul caso Buffon, bersaglio di un numero sempre maggiore di critiche per le sue prestazioni non più di altissimo livello:

Buffon è un campione, il capitano e un leader. Ci ha abituati a fare cose straordinarie e quando fa cose ordinarie, cioè non para tutto, ci sono critiche eccessive. Buffon è stato e ancora è il migliore del mondo. In questo momento subisce questi gol che lo espongono a critiche che devono però essere fatte con grande rispetto.

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ultimo aggiornamento: 21-10-2013


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