“Immediatamente dopo la gara Juventus-Roma, abbiamo inoltrato il filmato alla Fifa che, per noi 3 per la Federcalcio, è il punto di riferimento assoluto perché è l’organismo che poi determina le regole e l’interpretazione delle regole. Ci ha confermato che il gol del 3-2 di Bonucci era regolare, pur riservandosi la possibilità di sottoporlo all’Ifab (International Football Association Board). Quindi non escludiamo che ci sarà una rivisitazione dell’Ifab e, quando questa verrà fatta, la renderemo pubblica”.

A mettere un punto (anche se non ancora finale) alla madre di tutte le polemiche del girone di andata è il designatore arbitrale Domenico Messina, che ha analizzato ai microfoni di Sky Sport i casi dubbi del girone di andata del campionato. La rete da tre punti del difensore juventino Leonardo Bonucci, quindi, al momento viene considerata regolare, nonostante la Roma abbia contestato un fuorigioco più attivo che passivo.

Messina ha poi parlato della rete – non rete di Astori, che ha dato la vittoria alla Roma in quel di Udine:

“Un qualsiasi arbitro un po’ più furbo, per non usare un altro termine, avrebbe potuto tranquillamente ignorare la segnalazione del proprio collaboratore, addossandogli poi le responsabilità di un eventuale errore. Guida, invece, ha fatto l’arbitro, nel senso che era certo e si è assunto in prima persona una responsabilità molto grande; quindi, sotto questo aspetto, va lodato. Va da sé che nella normalità dei casi, e quindi 99 volte su 100, il collaboratore è lì per dare una mano all’arbitro. E quindi il direttore di gara è tenuto, e normalmente avviene, a seguirlo perché chiaramente chi è lì ha una prospettiva migliore di quella che può avere l’arbitro. In quell’occasione chiarisce la gol line technology, onestamente l’ho rimpianta tanto”.

Ancora Juve: il gol di Caceres a Napoli (quello del momentaneo 2-1 per i campioni d’Italia):

Ancora oggi io non riesco a stabilire se era fuorigioco o meno. Ricordiamoci sempre che è un conto è analizzare le immagini in tv, un conto sapere cosa ha visto l’assistente. Qui quest’ultimo ha due difficoltà: capire se Chiellini ha l’oggettiva possibilità di andare a contendere il pallone, a che distanza è l’avversario per capire se c’è effettivamente la possibilità di contendergli il pallone. Nel caso specifico, l’assistente non è riuscito bene a capire se Chiellini poteva giocare quel pallone e non vedeva, per altro, il difensore perché era schermato dallo stesso Chiellini. Nel dubbio, quindi, non ha sbandierato”.

Strettissima attualità per Lazio-Napoli di domenica scorsa:

Il mani di Albiol? Stiamo parlando di valutazioni in una zona grigia, dove l’unico che può veramente percepire quello che è realmente accaduto è l’arbitro. Non mi sento dunque di condannarlo”.

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ultimo aggiornamento: 20-01-2015


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