
Atletico Madrid's Croatian forward Mario Mandzukic (C) heads a ball in front of Rayo Vallecano's Senegalese defender Abdoulaye Ba during the Spanish League football match Atletico de Madrid vs Rayo Vallecano at Vicente Calderon stadium in Madrid on January 24, 2015. AFP PHOTO / JAVIER SORIANO (Photo credit should read JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images)
Roma sempre più lontana da Destro, e Garcia sempre meno convinto di Totti come centralità del gioco della squadra: i risultati zoppicano, i gol faticano ad arrivare e allora la medicina del mercato è la più veloce da trangugiare. E’ anche la più facile, quando di mezzo c’è una volpe come Walter Sabatini, uno che ama muoversi nel magma delle trattative se i soldi a disposizione ci sono davvero. Insomma, i giallorossi vogliono un vero uomo d’area, quello che ai tempi di Capello fu individuato in Batistuta quando in rosa si aveva comunque un Montella che i gol sulla carta e sul campo non li faceva mancare. Era questione di forza d’urto. Un po’ come adesso.
Ecco allora che Sabatini è partito dall’alto, tralasciando per un attimo l’egiziano Salah (ennesimo attaccante esterno di rapidità, ideale per affossare Iturbe e quindi non proprio un’idea geniale), e cercando la pista del grande nome con l’Atletico Madrid: il sussulto è stato per Mario Mandzukic, che ha anche dato la propria disponibilità, ex Wolfsburg e Bayern non proprio a suo agio in Spagna con Simeone e proveniente da un calcio più vicino a quello italiano. La richiesta però è inarrivabile: 25 milioni cash, senza formule dilazionate e senza bonus.
Si è quindi tornati su Luiz Adriano (ma nell’ambiente circola anche il nome di un possibile altro brasiliano “fantasma” di cui non si riesce a ricostruire l’identikit, forse Leandro Damiao del Santos) visto che c’è posto per un extracomunitario. Qui servono dai 10 ai 12 milioni, e soprattutto l’attaccante chiede ormai la cessione allo Shakhtar da sei mesi.
Era un nome già accostato sia alla Roma che alla Juventus perché in estate veniva proposto a 8 milioni di euro ed entrambe erano a caccia di un attaccante aggiunto: ha esperienza internazionale, si è formato in Europa, ha voglia di gloria più che di denaro. Forse, per il momento in cui si trova Garcia, ovvero nel guado tra le stelle e le stalle, è il profilo migliore possibile.