Sì al taglio degli stipendi di calciatori, allenatori e tesserati. L’assemblea della Lega Serie A ha approvato oggi le linea guida sulle decurtazioni di fronte all’emergenza coronavirus. Si tratta di “una comune linea di indirizzo per contenere l’importo rappresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre” spiega la stessa Lega in un comunicato.

“Il coronavirus – si legge ancora nella nota – ha costretto il mondo intero ad affrontare una crisi senza precedenti. L’Italia è tra le nazioni più colpite con una drammatica caduta del Pil del Paese e milioni di lavoratori interessati dalla misura degli ammortizzatori sociali. Il settore calcio vivrà parimenti una situazione estremamente difficile, anche in caso di ripresa differita delle restanti partite di campionato e di Coppa Italia, mettendo a repentaglio la tenuta di tutto il sistema, da sempre sostenuto dalla Lega Serie A grazie al contributo mutualistico versato per le serie minori e gli altri sport”.

Il taglio degli stipendi è perciò “necessario per salvaguardare il futuro dell’intero sistema calcistico” e “prevede una riduzione di un terzo della retribuzione totale annua lorda (ovvero quattro mensilità medie onnicomprensive) nel caso in cui non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di un sesto (ovvero 2 mensilità medie onnicomprensive) qualora si possa disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020”.

La deliberazione dell’assemblea della Lega Serie A è stata unanime, fatta eccezione per la Juventus che aveva già raggiunto un accordo in tal senso con i propri tesserati tracciando la via. La Lega ha previsto un taglio di un terzo della retribuzione totale annua lorda qualora non riprendesse la stagione. La decurtazione sarà invece di un sesto se entro il prossimo semestre si chiuderà il campionato.

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ultimo aggiornamento: 06-04-2020


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