
Guangzhou Evergrande's coach Marcello Lippi (C) is thrown into the air as Evergrande footballers celebrates winning the fourth Chinese Super League after their match against Shandong Luneng in Jinan, east China's Shandong province on November 2, 2014. The two teams drew the game with 1:1. CHINA OUT AFP PHOTO (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)
Marcello Lippi saluta il 2014 con una lunga intervista a Tuttosport. Si parla naturalmente e prevalentemente di calcio italiano e di Juventus. L’ex commissario tecnico campione del mondo 2006 assegna i suoi personali Oscar e svela: “Se esistesse un Pallone d’oro tutto italiano, quello sarebbe da assegnare assolutamente ad Andrea Pirlo“.
Sulla sfida per il tricolore, Lippi dice:
“Juve e Roma hanno dimostrato di non avere rivali in serie A, ne hanno fatto piazza pulita in breve tempo. I giallorossi lotteranno con tutte le loro forze per mettere le mani sullo scudetto, ma la Juventus ripartirà da favorita, a gennaio. Che non significa che vincerà di sicuro, ma che avrà le maggiori possibilità di conquistare il quarto tricolore consecutivo”.
I motivi della Juve favorita sulla Roma sono due:
“I giallorossi hanno dimostrato che essere su due fronti pesa sulle energie. I sette gol presi in casa dal Bayern e eliminazione dalla Champions lasceranno sicuramente strascichi. A favore di Garcia vi è il distacco, non ancora enorme, e il fatto di dover giocare all’Olimpico la sfida di ritorno con i bianconeri. E poi, dopo la sosta di Natale, solitamente si azzera tutto e si riparte daccapo. Ma la mia impressione è che il campionato ricomincerà con la Juve in grado di mantenere la supremazia. Il secondo motivo è che la squadra di Allegri ha accusato un po’ di stanchezza nell’ultimo periodo, come dimostrato anche nella finale di Supercoppa con il Napoli. Ma si tratta di situazioni transitorie. A gioco lungo, la Juve farà valere la sua forza su tutte. E’ una squadra costruita per vincere, pure più forte dell’anno scorso. E ora avrà anche più fame”.
Juve di Allegri più forte di quella di Conte, dunque?
“Meno aggressiva, forse. Ma è il tipo di gioco di Allegri che è così: c’è un atteggiamento tattico diverso, più riflessivo. Meno verticalizzazioni e maggiore giro palla. La fame rabbiosa del gruppo, però, non si è ridotta di una virgola. Tatticamente è più completa, più europea. Più forte ed esperta”.
Alla ripresa del campionato, il 6 gennaio, subito Juve-Inter, Allegri contro Mancini:
“Sarà una grande partita, dal fascino splendido. Mancini ha già dato una svolta all’Inter, i nerazzurri hanno più entusiasmo e nuove motivazioni. La reazione con la Lazio è stata veemente. E’ la cura del Mancio. Che non ha la bacchetta magica, ma ha già rimesso in carreggiata la squadra. Questa nuova Inter va presa con le molle, è temibile, anche se ancora discontinua. Psicologicamente, la sfida del 6 gennaio sarà più importante per l’Inter, che può ancora lottare per il terzo posto. Come il Napoli, il Milan e la stessa Fiorentina. L’Inter può vincere allo Stadium, ma la Juve è più forte e saggia”.