La Lazio si appresta a vivere quella che per i tifosi vuole essere la stagione della svolta e Claudio Lotito, presidente biancoceleste, è già scatenato. Nel suo mirino ci sono, manco a dirlo Juventus e Roma, ma anche la nuova Inter di Erick Thohir e il Napoli di De Laurentiis. Si parla di fai play finanziario e secondo Lotito il calcio italiano sarebbe stato “dopato” poiché diverse big di A non avrebbero rispettato i parametri economici: “Gli equilibri sono stati alterati – l’accusa del patron laziale – , la censura sarebbe dovuta intervenire con provvedimenti diversi. Juve, Inter e Roma stanno tutte fuori se facciamo i conti e in questo modo non va bene”.

La Lazio – salvata qualche anno fa da una legge spalma-debiti che ne ha impedito la cancellazione dalla storia del calcio – secondo il suo presidente rimane l’esempio da emulare da cui ha intenzione di gestire una società di calcio in modo sano. Si tratta dell’ennesimo guanto di sfida ad Agnelli e alle nuove proprietà di Roma e Inter, che secondo il numero uno del club capitolino avrebbero raccolto tanto solo per aver “fatto i furbi” con i bilanci. La polemica di Lotito, è veicolata da un’intervista rilasciata al ‘Guerin Sportivo’, che lo ha intervistato in occasione del decennale della sua presidenza:

“Bene o male abbiamo vinto due Coppa Italia e una Supercoppa contro Mourinho. A livello giovanile uno scudetto e una Coppa Italia primavera che mancava da 35 anni. Potrei dire – sottolinea Lotito – che la Lazio negli ultimi cinque anni ha vinto più del Napoli, della Fiorentina e di tante altre. Ricordo che mi contestavano i mancati investimenti sul settore giovanile, che oggi ha il ranking più alto d’Italia”.

Il bilancio dei 10 anni di presidenza Lotito, dunque, è per lo stesso patron più che positivo, nonostante la piazza continui a chiederne la testa. Un feeling mai sbocciato quello tra il presidente della Lazio e la sua tifoseria e non sembra che il nuovo corso targato Stefano Pioli stia rasserenando gli animi. Nessuna iniziativa eclatante fin qui da parte dei supporters biancocelesti, ma gli stessi aspettano al varco la nuova Lazio e appena ci sarà il primo stop in campionato, i dissapori potrebbero nuovamente inasprirsi:

“Il momento più brutto è quando vedi che la gente non ha fiducia in te anche se lavori come un matto per cercare di fare il bene di questa società. Quello più bello sarà quando entrerò nel cuore dei tifosi. La mia lazialità non ha bisogno di essere certificata”.

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ultimo aggiornamento: 18-07-2014


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