La gioia sfrenata del Siviglia, alla terza vittoria in Coppa Uefa/Europa League e la delusione indicibile del Benfica, per l’ennesima volta sconfitto in finale. La finale di Europa League ha un vincitore ed è spagnolo, come sarà spagnola la squadra che alzerà la Champions League che sarà decisa in un derby madrileno a Lisbona. Nel tripudio di festeggiamenti iberici nelle coppe europee di questa stagione (e non solo) iniziato con la premiazione al club andaluso non è passato inosservato il caloroso bacio tra l’ottimo centrocampista svizzero naturalizzato croato, Ivan Rakitic (al centro di voci di mercato da molte settimane con alcuni club italiani in prima fila) e Daniel Filipe Martins Carriço, portoghese e difensore del Siviglia arrivato in prestito dal Reading.

Siviglia – Benfica 4-2 d.c.r. | La fotogallery

I due compagni di squadra si scambiano un’effusione piuttosto esplicita e la telecamera indugia per molti secondi sul bacio davanti alla coppa. Una normalissima dimostrazione d’affetto in un momento emozionante, uno scherzo combinato o un atteggiamento tra due persone “molto intime”. In qualunque caso, sarebbe una scena che non susciterebbe curiosità se non fosse avvenuta su un campo di calcio, uno sport che spesso si è dimostrato poco aperto con il tema dell’omosessualità in generale, dove i tifosi espongono sovente striscioni discriminatori nei confronti dei gay per prendere in giro gli avversari e dove più di un calciatore ammette candidamente che i gay nel calcio potrebbero essere un problema.

Sempre in Spagna, il tema si è arricchito di due episodi balzati agli onori delle cronache (soprattutto gossip) negli anni scorsi. Nel 2008 Guti, bandiera del Real Madrid, fu fotografato dai paparazzi della rivista scandalistica Cuore all’uscita di un ristorante in compagnia di un amico. Due anni più tardi Ibrahimovic e Piquè vennero immortalati nell’atto di baciarsi, ma in quel caso la fantasia e le ipotesi dei giornalisti fecero il resto. In Italia Thomas Hitzlsperger, calciatore della Lazio per un breve periodo, nello scorso gennaio dichiarò: “Dichiaro la mia omosessualità: lo faccio perché voglio progressi su questo punto nel mondo dello sport professionistici“.

Restando nel 2014, nel mese di febbraio, in occasione della sfida di San Siro contro l’Inter il centrocampista del Cagliari Daniele Dessena, ha indossato degli scarpini corredati di lacci color arcobaleno, un gesto fatto per aderire alla compagna contro l’omofobia e le discriminazioni nel mondo dello sport. Alcuni tifosi rossoblu lo hanno pesantemente insultato sul web: “Brutto ‘caghino’, fatti gli affari tuoi e pensa soltanto a giocare” (come se una cosa deve per forza escludere l’altra). Insomma, il tabù è ancora molto vivo.

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Rassegna stampa 15 maggio 2014: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport