La pace siglata tra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani è più virtuale che reale. Nei giorni scorsi il patron Silvio ha rassicurato tutti affermando che nella famiglia rossonera è tornato il sereno e che la figlia e lo storico AD continueranno a lavorare per il bene del Milan almeno per i prossimi quattro anni. L’impressione, invece, è che la coabitazione durerà molto poco, visti i presupposti: a parte il fatto che uno come Galliani difficilmente dimenticherà di essere stato esposto a durissime critiche in pubblica piazza, sarebbero già venuti fuori i primi attriti con la figlia dell’ex premier. L’equilibrio è molto instabile e si attende chiaramente il cda straordinario di fine anno per definire le nuove deleghe e i rispettivi ambiti di competenza, ma Barbara Berlusconi sta già andando avanti come un treno infischiandosene di Galliani e di quanto detto dal padre.

A Galliani, come anticipato da Silvio Berlusconi, toccherà il ruolo di amministratore delegato con deleghe all’area sport, mentre alla figlia Barbara lo stesso ruolo però legato ai settori marketing, commerciale, nuovo stadio, e progetti speciali. Nonostante questa netta delimitazione degli ambiti di competenza, la bella Barbara ha già contattato Sean Sogliano del Verona, offrendogli il ruolo di nuovo direttore sportivo del Milan. Accantonato, per ora, il ritorno di Paolo Maldini, sul quale si dovrà esprimere Galliani, il nuovo ad del Milan ha pronta una nuova forzatura che sconfinerebbe chiaramente nelle competenze del più navigato dirigente rossonero.

Galliani, che sulla carta non ha nulla contro Sogliano, preferirebbe lavorare piuttosto con l’amico Daniele Pradè, in scadenza di contratto con la Fiorentina. Con quest’ultimo, il ‘Gallo’ lavorerebbe in perfetta sintonia, mentre Sogliano dovrebbe avere maggiore autonomia di movimento sul mercato, ambito che Silvio Berlusconi ha affidato ufficialmente allo storico ad. Cosa succederà? Per ora Galliani, che sa dell’incontro a tre avvenuto lunedì scorso tra Barbara, Fenucci (componente del cda della Roma) e Sogliano, tace ma ovviamente non gradisce. L’impressione è che la famiglia rossonera sia tutt’altro che serena.

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Rassegna stampa 4 dicembre 2013: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport

Ariedo Braida si dimette da direttore sportivo del Milan, anzi no