Il mercato di riparazione, febbrili trattative nel cuore dell’inverno, esperti del settore che, sommersi da messaggini sul cellulare, sparano raffiche su trattative, voci e ufficialità per un mese intero; ho come l’impressione che tutto questo appartenga solo alla nostra cultura, se è vero che nei principali campionati europei non c’è quest’ansia dell’ultimo minuto, questa necessità spasmodica di rivoluzionare le rose, di concludere la bellezza di 19 operazioni tra acquisti e cessioni (parliamo del Siena, vicina alla ventesima se Neto si trasferirà allo Zenit nelle prossime ore). Perché spulciando le principali transazioni eseguite in Bundesliga, Liga, Premier League e Ligue 1, si percepisce una minor corsa ai saldi di gennaio e, al contempo, ci si consola pensando che in fondo questa finestra di mercato non è stata, per la Serie A, così piatta e insulsa come sembrava fino a una settimana fa.

Storicamente la Premier League, al contrario di quanto accade in Germania e Spagna, è molto attenta alle eventuali toppe ad apporre alle rose nel primo mese dell’anno; infatti oltremanica il mercato è stato abbastanza movimentato anche se non ci sono state operazioni definibili clamorose. Il Queens Park Rangers, ultimo in classifica e con buona disponibilità economica, ha fatto la parte del leone acquistando, solo per citare i nomi più altisonanti, Remy dal Marsiglia, Samba dall’Anzhi e i due ex Hotspurs Jenas e Townsend. Si è mosso abbastanza bene il Liverpool rimpolpando il reparto offensivo con Sturridge e Coutinho, mentre i Blues hanno sganciato 9 milioni di euro per strappare Demba Ba (nella foto) al Newcastle; poco male i Magpies non si sono fatti mancare niente rimpolpando la squadra di giocatori francesi, tutti molto bravi: Gouffran, Debouchy (adieu Inter!), Yanga-Mbiwa (bye bye Milan!), Haidara e Moussa Sissoko.

A Manchester hanno sonnecchiato, anche se le poche operazioni hanno portato ottimi benefici ad entrambe le squadre cittadine: i Red Devils si sono assicurati Wilfried Zaha per la prossima stagione, lasciandolo in prestito al Crystal Palace, i Citizens si sono “liberati” di Balotelli, facendo respirare Mancini e lo spogliatoio tutto. Dalla Germania con furore, ecco il centrocampista ex Schalke Holtby accasarsi al Tottenham, Joe Cole tornare alla casa madre ossia al West Ham e il Fulham fare il solito mercato sbarazzino: spiccano i prestiti di Emanuelson dal Milan e Enoh dall’Ajax con Stekelenburg saltato solo all’ultimo minuto. In Francia poco o niente in entrata, tutto si è svolto praticamente con flussi migratori verso l’Inghilterra con la sola enorme novità di David Beckham al Paris Saint Germain.

In Germania il colpaccio di gennaio è stata l’ufficializzazione di Pep Guardiola sulla panchina del Bayern Monaco per il prossimo anno, mentre di operazioni in entrata davvero importanti se ne contano poche: è il caso ad esempio di Michel Bastos che dopo anni lascia il Lione e si accasa allo Schalke 04, o Nuri Sahin, flop a Madrid e Liverpool e desideroso di rilanciarsi nella ben conosciuta Dortmund; Macheda raggiunge Molinaro allo Stoccarda, l’ottimo Hannover si rinforza con Djourou proveniente dall’Arsenal. Infine la Spagna, dove il mercato di riparazione il più delle volte passa in sordina, almeno per quanto concerne i nomi altisonanti: spulciando il lavoro di Real Madrid e Barça si trova poco o niente (le merengues hanno comprato Diego Lopez dal Siviglia per sostituire Casillas, il giovane attaccante blaugrana Isaac Cuenca è passato in prestito all’Ajax), per il resto Buonanotte al Granada e Insua all’Atletico Madrid sono i gli unici colpi degni di nota (e se vogliamo anche Acquafresca al Levante).

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