Serie A

Chivu disperato, batosta terribile prima del derby: ora è durissima

Chivu batosta per luiPer Chivu una batosta prima del derby (Foto IG @ dnanerazzurro_ -calcioblog.it)

Il derby tra Milan e Inter si avvicina e l’aria in città è ricca di tensione ma per Chivu arriva una batosta che complica tutto.

Milano vive il derby come un rito antico, qualcosa che va oltre il semplice calcio e che, infatti, trasforma ogni angolo della città in un palcoscenico dove passioni contrapposte si intrecciano senza sosta.

Le due squadre camminano verso la stracittadina con un passo che sembra calcolato, però dietro le porte chiuse si respira tutt’altro: attesa, studio, nervi tesi e voglia di conquistare un risultato che può cambiare una stagione.

Batosta per Chivu prima del derby

Gli allenatori cercano di mantenere la lucidità, anche se non sempre è facile quando sai che un’intera città trattiene il fiato per novanta minuti. Per Cristian Chivu questa sfida ha un sapore ancora più particolare, perché senza ombra di dubbio si tratta del derby più significativo della sua carriera da tecnico. Non è solo questione di prestigio, ma quasi una prova del destino. Da giocatore ha vissuto la stracittadina in mille modi, con la stessa intensità feroce che contraddistingue ogni derby milanese, però ora la prospettiva è completamente diversa.

C’è la responsabilità di guidare una squadra che pretende sempre il massimo, c’è la consapevolezza che ogni mossa può fare la differenza e c’è soprattutto la pressione di una statistica che, proprio nei giorni più importanti, torna a pesare come un macigno.

La famosa batosta, infatti, arriva proprio dai numeri, quelli che raccontano una tradizione tutt’altro che benevola per i tecnici stranieri che hanno debuttato nel derby sedendosi sulla panchina dell’Inter. È un dato che circola da giorni, alimentando discussioni e tensioni. Chivu lo sa benissimo, anche se prova a non far trasparire nulla. Del resto non è un segreto che alcuni dei nomi più pesanti della storia nerazzurra abbiano vissuto un esordio complicato proprio contro il Milan.

Tutto pronto per il derby di Milano

La tradizione nel derby non favorisce Chivu (Foto IG @opinionista_rossonero -calcioblog.it)

Basta tornare al 2008, quando José Mourinho, appena arrivato per prendere le redini dell’Inter, cadde nella sua prima stracittadina contro un Milan spettacolare, trascinato da un Ronaldinho in stato di grazia. Ironia della sorte, in quella partita Chivu era ancora in campo, combattendo su ogni pallone con la grinta che lo ha sempre contraddistinto. Eppure neanche la sua presenza bastò per evitare la sconfitta. Quello fu solo l’inizio di una serie poco incoraggiante. Dopo Mourinho arrivò Rafa Benitez, che nel suo unico derby venne sconfitto a San Siro, mentre poco dopo toccò a Leonardo, altro tecnico straniero, cadere sotto i colpi rossoneri nella sua unica apparizione contro la sua ex squadra.

Adesso il cerchio sembra chiudersi proprio con Chivu, chiamato all’impresa di interrompere una tradizione che non fa dormire sonni tranquilli ai tifosi. E infatti la tensione cresce di ora in ora, perché l’allenatore rumeno sa che questo derby potrebbe incastonarsi nella sua storia personale come un trampolino o come una ferita difficile da rimarginare. Lo sguardo con cui si presenta alle interviste è quello di chi ha compreso l’importanza del momento, però porta anche la serenità di chi ha vissuto partite enormi e sa come si affrontano le montagne più ripide.

La città, intanto, aspetta. I tifosi si preparano, le bandiere iniziano a comparire alle finestre e i bar si riempiono di discussioni accese, previsioni, superstizioni che a Milano sembrano moltiplicarsi nei giorni del derby. In tutto questo, Chivu continua il suo lavoro, consapevole che la statistica può essere spezzata solo in un modo: vincendo. E forse è proprio questo pensiero a dare alla vigilia un fascino così unico, quel misto di paura ed eccitazione che ogni vero derby porta con sé.

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