Qualche mese fa lasciava intendere che il sogno per il quale si stava lavorando era Guardiola, anche se riconosceva le insormontabili difficoltà per portarlo davvero sulla panchina del Milan, vista la concorrenza. Qualche settimana fa preferiva passare oltre alla domanda specifica sul futuro dell’attuale allenatore perché “un presidente deve dire sempre la verità”. Ieri ha attaccato Massimiliano Allegri. Oggi minimizza e precisa che stava soltanto scherzando. Silvio Berlusconi mette o toglie dalla graticola l’allenatore rossonero come, quando e quanto gli piace.

Ricapitoliamo. Sabato il Cavaliere a margine di un’iniziativa elettorale, oltre ad auspicare che contro il Barcellona il Diavolo giochi con atteggiamento spregiudicato, pronuncia una frase in dialetto veneto:

Allegri no el capisse un casso.

L’allenatore livornese, dopo aver portato a casa il pareggio contro il Cagliari, grazie ad un altro rigore realizzato da Mario Balotelli, usa ancora una volta la diplomazia e il sorriso rispondendo alle domande dei giornalisti sul tema:

Non posso commentare una cosa che non ho sentito. Sono ancora l’allenatore del Milan, sto facendo un buon lavoro e spero di arrivare a fine stagione con un obiettivo che nessuno pensava.

Stamattina la precisazione di Berlusconi in diretta tv:

Ma no, stavo scherzando con uno vicino a me, che con tutte le persone che andavamo nominando diceva una frase in veneto, poi ha nominato Allegri e io ho ripetuto quella frase. Poi i giornali come al solito..

Poche ore dopo, l’intervento dell’amministratore delegato Adriano Galliani, il quale con sicurezza poco credibile, annuncia che Allegri sarà l’allenatore del Milan anche nella prossima stagione:

Il presidente ha chiamato Allegri sabato sera e ieri mattina il sottoscritto per spiegare il senso delle cose che ha detto. Allegri ha un contratto e, lo dico per la 270esima volta, sarà l’allenatore del Milan anche l’anno prossimo.

Certo, i contratti esistono (quello in questione scade nell’estate del 2014) e in teoria vanno rispettati. Certo, Guardiola non è più sulla piazza. Ma che Allegri abbia la sicurezza di sedere sulla panchina rossonera anche nella prossima stagione è tutta un’altra storia. Anche perché ogni decisione dipende dai risultati. E se il Milan non centrasse la qualificazione in Champions League qualche dubbio a Galliani e Berlusconi potrebbe sorgere.
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